Giuseppe Conte e le riaperture a dicembre, il Premier fa il punto della situazione intervenendo a “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”
Conte: “Riaperture a dicembre? Se anche oggi dati positivi faremo così. Soldi Ue saranno usati tutti”. Il Premier ha fatto il punto della situazione intervenendo a “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”, insieme al segretario della Cgil, Maurizio Landini.
Conte ha esordito parlando di lavoro e blocco dei licenziamenti. “Una decisione che ci garantisce altri quattro mesi e mezzo di una cintura di protezione per tutti coloro che al momento hanno un lavoro. L’anno prossimo sarà l’anno delle politiche attive sul lavoro. I sindacati si stanno incontrando anche con i ministri competenti per la riforma dei meccanismi di ammortizzazione sociale. Che sono ora troppo antiquati e la pandemia ce lo ha dimostrato”.
Sullo smart working. “È una necessità a cui abbiamo fatto ricorso. Ma è ovvio che non sempre è la soluzione migliore: questa è stata una misura dell’emergenza, ma non corrisponde a una riorganizzazione del lavoro. E anche qui si sono create delle ampie differenze. Ci sono infatti dei lavoratori che non possono ricorrere allo smart working e sono meno protetti. Le nuove diseguaglianza che l’emergenza ha creato ci impongono interventi selettivi. Partite Iva, lavoratori precari e stagionali, gestori degli esercizi commerciali sono i più penalizzati”.
Sulla riapertura delle scuole. “Dobbiamo essere molto franchi. I nostri dati ci dicono che le scuole non sono focolai. Abbiamo un approccio molto pragmatico, ma chiaramente c’è anche il valore ideale della scuola in presenza. Nelle zone rosse abbiamo cercato di mantenere il presidio delle scuole elementari e della prima media: mandarli a casa sarebbe stata una grossa perdita. Poi è chiaro, quello che avviene intorno alle scuole, prima e dopo, può costituire un focolaio. Però l’esperienza concreta ci dimostra che i ragazzi rispettano molto le regole. Poi il fine settimana succedono altre cose, e lo sappiamo”.
Conte: “Riaperture a dicembre? Se anche oggi dati positivi faremo così”
Sulla sanità. “Per quanto riguarda i nostri errori sicuramente c’è stata scarsa incisività sulla medicina territoriale, ma dobbiamo sottolineare che veniamo da anni politiche sanitarie che avevano fatto scelte completamente diverse sugli investimenti. Ma siamo consapevoli che dobbiamo rafforzare la medicina territoriale. Questo errore non deve più essere ripetuto. Un segnale lo stiamo però dando. Nel rinnovare i contratti dei medici di base abbiamo previsto 30 milioni per coinvolgerli di più nel controllo dell’emergenza. Ma invertire nel giro di settimane quelle che sono le politiche sanitarie degli ultimi anni è complicato”.
Sulle zone colorate possibili variazioni. “Oggi ci sarà l’aggiornamento dei dati della curva epidemiologica. Ci aspettiamo un aggiornamento sui livelli di rischio delle singole Regioni, che comporterà un passaggio delle Regioni che meritano una nuova classificazione. Il ministro Speranza poi, non in base a scelte arbitrarie, ma secondo un metodo scientifico, prenderà le misure necessarie”.
Sui riaperture. “Non posso azzardare come si muoverà la curva, ma ci auguriamo che il picco sia stato raggiunto e che ora inizi l’appiattimento. Se anche oggi si confermasse un abbassamento dell’Rt non significa che siamo fuori pericolo, ma che le misure funzionano. Non ci attende la prospettiva che a dicembre riesploda tutto, ci si abbraccia a destra e sinistra e si fa shopping forsennato e assembramenti: dovremo sempre convivere con un virus che starà circolando. Ma se riportiamo sotto controllo la curva, possiamo evitare misure più restrittive. E così continueremo finché non arriverà il vaccino”.
Sulle risorse economiche. “Sfrutteremo tutti i soldi a disposizione dall’Europa, sia i prestiti che le risorse a fondo perduto. Lo faremo per modernizzare il Paese. Questo è l’obiettivo fondamentale. Digitalizzazione, transizione energetica, rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Questa è un’occasione”.
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