Luca Abete accusato di mostrare solo il peggio di Napoli? L’inviato di Striscia ne parla a ‘Il Giornale’
Luca Abete: “Accusato di mostrare solo il peggio di Napoli. Voglio smontare un luogo comune”. L’inviato di Striscia la notizia parla delle polemiche sui suoi servizi in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Giornale’.
[…] “spesso l’accusa che mi viene rivolta è quella di parlare solo di problemi o di porre l’accento sulle cose negative di Napoli, ma non è così. Io ascolto tutti i giorni la gente che vive in situazioni brutte o denuncia qualcosa che non va e per questo cerco di non sprecare quella ‘cartuccia’ che ho, per spararla nella direzione giusta.
Sarebbe un peccato mortale sprecare questa occasione per raccontare uno dei tantissimi pregi di una città meravigliosa, come Napoli dove c’è tantissima gente che odia le ingiustizie. Dall’altra parte però, c’è un numero di persone che sono nate e sono cresciute con una mentalità e un modo di agire difficile da sradicare. C’è chi dice che la camorra non esiste perché pensa che convivenze di un certo tipo siano normali perché le hanno vissute fin da quando erano ragazzini, invece questa si chiama malavita organizzata”.
Luca Abete: “Napoli Citta meravigliosa”
Tra i tanti servizi che ha realizzato, c’è qualcuno a cui è particolarmente affezionato?
“Sicuramente quelli sulle questioni ambientali, della Terra dei Fuochi ai depuratori che sversavano sulle spiagge le fogne senza depurarle, nel silenzio assordante di tutti. Le mie denunce sono state all’inizio prese male perché erano viste sia come strumentalizzazioni a volte anche come invenzioni di problemi che non esistevano. Poi il tempo, purtroppo, mi ha dato ragione e sono emerse […]”.
Spesso ha messo il naso in situazioni pericolose si è scontrato con mafia e camorra che cosa è per lei la paura?
“Quando giro un servizio so che può succedere di tutto da un momento all’altro. In anni e anni di lavoro mi hanno picchiato, sono finito in ospedale, abbiamo trovato la macchina rotta.
A volte andiamo a Scampia e con la squadra ci ritroviamo accerchiati da gente che ci vuole bene, giusto per smontare un luogo comune e poi in un altro paese sono finito in ospedale con dieci giorni di prognosi. La paura alla fine è un sentimento che è pur sempre relativo, spesso mi dicono che sono coraggioso, ma io penso che lo sia chi va a farsi le analisi del sangue e non sviene. Quando io ci vado e vedo un ago, mi tremano le gambe!”.
Luca Abete: “A Napoli mi accusano di mostrare solo i lati peggiori della Citta”
[…] In passato ha ricevuto minacce molto pesanti, in quei caso non pensa mai alla sua famiglia o agli affetti più cari?
“Essere un volto noto un po’ ti tutela perché quando sono successi dei fatti incresciosi, come un’aggressione o delle minacce, tante persone mi hanno difeso. Ora faccio una vita molto riservata, ho cambiato le mie abitudini rispetto ad anni fa, tengo private le mie cose personali e cerco di vivere in una maniera un po’ più tutelata. Anche se devo dire che negli ultimi anni ho registrato un atteggiamento diverso anche da parte delle peggiori persone. Magari sui social network sono particolarmente aggressivi, ma poi quando li incontri dal vivo, bastano due parole per fargli chiedere scusa”.
[…] Parlando di social lei è preso particolarmente di mira…
“C’è, come dicevo, una forte esasperazione che sfocia in commenti e accuse smodate che danneggiano più chi le pronuncia piuttosto che chi le riceve. Nel caso specifico sono da sempre bombardato da messaggi di odio e sono talmente abituato che negli ultimi tempi mi diverto a trasformarli in momenti di divertimento per chi legge. Rispondo cercando di ironizzare sulla cosa. Mi rendo conto che c’è gente che vive di questo, ma tutte le persone e anche quelle importanti come i nostri politici, dovrebbero cominciare a dare il buon esempio”.
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