Valeria Golino sulle nuove regole degli Oscar e non solo, l’intervista a ‘Io Donna’
Valeria Golino: “Nuove regole Oscar? Mascherina si, ma bavaglio mai! In arrivo mia serie…”. L’attrice e regista tocca vari argomenti in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Pronta a credere, è questo che l’ha spinta verso il cinema?
“Sì, essere protesi verso tutto quello che può venire dal mondo, anche se non lo capisci. Non vuol dire che poi uno ci creda veramente, però ti aiuta a entrare nella possibilità della storia. È come un atto di fede. Sono sempre pronta a incantarmi, a cambiare idea, anche nella vita. Sono un’agnostica piena di dubbi. Per noi attori o narratori la curiosità è la molla: se la perdi è un guaio”.
Con Lasciami andare avete chiuso Venezia 77. Com’è stato essere lì?
“Molto contenta di essere stata parte di questa edizione spero unica. Mi è sembrato notevole che noi italiani, i primi a essere così ferocemente colpiti dal virus nel momento in cui nessuno sapeva cosa fare e come farlo, siamo stati anche quelli capaci di mettere in piedi un grande festival. Chapeau”.
Ecco, il Covid. Come ha vissuto il confinamento?
“All’inizio del lockdown ero impegnata a scrivere un adattamento con le mie co-sceneggiatrici, dovevamo consegnare. Finito quello sono entrata in una specie di letargo della mente. Non vuole dire che sia stata male. Una specie di sospensione del tempo, come una de-responsabilizzazione. Detto questo, non ho avuto un’idea che fosse una per tre mesi, a pagarla oro”.
E adesso?
“Di nuovo al lavoro sul romanzo L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, un libro di culto, difficilissimo da trattare”.
Capisco che non voglia usare parole a sproposito, ma se non è una sfida questa, come vogliamo chiamarla?
“È come stare in sella a una bestia con tre teste che mi vuole buttare giù continuazione. E cadi, cadi, poi risali, ricadi. La mia produttrice Viola Prestieri è riuscita a avere i diritti di questo libro che volevano in tanti, pensavo di farne un film. Dopo quattro cinque mesi, ho capito che non si poteva, avremmo dovuto snaturare il romanzo. E ho deciso di farlo diventare una serie. In otto puntate”.
Valeria Golino: “Nuove regole Oscar? Mascherina si, ma bavaglio mai!”
Dunque sarà questa la sua prossima regia?
“Sì. Sto scrivendo la sceneggiatura dell’episodio pilota con le mie fide Francesca Marciano e Valia Santella. Ora cerchiamo un quarto sceneggiatore e vogliamo un maschio. Anche per Euforia abbiamo fatto così. Coinvolto un uomo, Walter Siti, bello avere anche altro sguardo. Modesta, la protagonista, è personaggio unico nella letteratura non solo italiana. Una donna senza senso di colpa, senza la psicanalisi, semplicemente una specie di freak. Un tipo di personaggio che sia nella letteratura che al cinema hanno fatto quasi sempre gli uomini. L’intenzione è girare l’estate prossima”.
È cambiato il suo modo di essere attrice da quando dirige?
“Continua a piacermi il modo in cui mi guardano gli altri registi, mi piace come mi reinventano, amo affidarmi. Il mio primo istinto è la curiosità verso gli altri. Uno dei motivi per cui non mi sono ancora diretta. Anche se non è detto che non lo farò: quando ci sarà un ruolo adatto a me, capiterà”.
[…] Cosa pensa delle nuove regole degli Oscar?
“Vada per la mascherina, ma la museruola no. Sono donna con opinioni precise, voglio che le cose cambino, diritti pari per tutti anche nel cinema. Ma non si possono imporre regole all’arte. È pericolosissimo, dissento sul modo non sul contenuto. E voglio poterlo dire liberamente”.
Nei giorni scorsi se n’è andato suo zio, Enzo Golino.
“Era il nostro capofamiglia, il fratello più grande di mio padre. Una persona speciale. Era molto orgoglioso di me. Dopo i miei primi successi L’Espresso mi dedicò una copertina. Lui era vicedirettore, mi disse che quando iniziarono a parlarne in riunione uscì dalla stanza. «Io non c’entro niente, voglio che tu lo sappia» mi disse. Mancherà”.
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