È bufera per le dichiarazioni dei redditi di Trump pubblicate dal New York Times
Dichiarazioni dei redditi Trump, scaricata cifra record per il parricchiere. È bufera sul tycoon. Polemiche e caos mediatico dopo che il New York Times ha reso noto le dichiarazioni dei redditi del presidente degli Stati Uniti. Il quotidiano ha già annunciato che farà altre 7 pubblicazioni di quei dettagli che in qualche modo smontano l’immagine di successo che il tycoon ha sempre ostentato.
Donald Trump è l’unico presidente nella storia contemporanea a non dichiarare quanto versa nelle casse dello Stato che guida. Ci ha quindi pensato il noto quotidiano americano che fornisce anche dei dettagli sull’impero imprenditoriale di Trump. Un impero che appare molto meno solido di quanto il presidente abbia sempre sbandierato. In particolare, i documenti mettono in luce le cosiddette magie fiscali e non solo.
Nel mirino gli importi classificati da Trump come «spese aziendali», che vedrebbero nella lista molte delle sue spese personali. Spese necessarie — ricorda il New York Times — per alimentare un’immagine di impareggiabile, scintillante successo: «Alla gente piace credere che quello che hanno davanti sia “il più grande”, “il più importante”, “il più spettacolare”. È una forma di esagerazione innocente: una forma molto efficace di promozione», aveva scritto nel suo libro «Trump: The Art of the Deal».
Dichiarazioni dei redditi Trump: spese folli per scaricare tasse
Le spese per le sue case, per i campi da golf che utilizza di continuo, per il suo aereo privato e non solo. Nel lungo elenco figurano persino il suo parrucchiere, l’hair styilist e il truccatore della figlia Ivanka. Tutte spese sistematicamente dedotte. E, nonostante il cattivo stato delle finanze del presidente (che ha denunciato, per anni, situazioni fiscali in grado di garantirgli di pagare zero, o pochissime tasse federali), quelle spese sono state degne di una vita spesa nel lusso.
Nel dettaglio, Trump ha scaricato 75 mila dollari, spesi per farsi sistemare i capelli negli anni in cui conduceva lo show tv «The Apprentice». A verbale anche 747.622 dollari come onorari per un consulente anonimo che ha sviluppato il progetto di alcuni hotel nelle Hawaii e a Vancouver, in Canada. Esattamente la stessa cifra compare nel modulo consegnato da Ivanka Trump nel 2017, quando fu nominata dal padre consigliera della Casa Bianca.
Anche la figlia Ivanka ha contribuito ad alleggerire la spesa fiscale di Trump: 95.464 dollari per parrucchiere e make-up artist di fiducia. Spese che i contabili hanno classificato come costi aziendali deducibili. Per poter classificare una spesa come deducibile, il fisco statunitense chiede che siano «ordinarie» e «necessarie». E già bufera sull’attuale inquilino della Casa Bianca, ma c’è da scommettere che questi documenti saranno al centro delle prossime settimane di campagna elettorale.
Seguici anche su Facebook. Clicca qui per diventare fan della nostra Pagina ufficiale
Leggi anche:
Scoppia il televisore: muore anziana di 88 anni
Pavia, bimba di 14 mesi in coma: tracce di marijuana nel corpo
Carlo Verdone operato: “Dopo sette anni di atroce dolore è successo un miracolo”
Esame Suarez, spunta un terzo indagato. “Tutti sapevano degli aiuti al calciatore”
Aggiungi Commento