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Cronaca

Cercano droga a casa di un pusher: agenti trovano prezioso violino rubato nel 1675 in Giappone

Cercano droga a casa di un pusher, ma  gli agenti fanno un’incredibile scoperta

Cercano droga a casa di un pusher: agenti trovano prezioso violino rubato nel 1675 in Giappone. È successo a Parma, dove durante una perquisizione a casa di un uomo di 48 anni, originario del reggino, sospettato per droga, gli agenti della sezione Antidroga hanno fatto un’incredibile scoperta.

Mentre cercano la droga, i poliziotti  trovano un violino custodito sotto il letto. Oltre allo strumento (privo di archetto) saltano fuori vecchie corde di ricambio con etichette in giapponese e il biglietto da visita di un commerciante di archi da violino cremonese. Come riporta ‘La Repubblica’, a quel punto gli agenti associano immediatamente gli oggetti rinvenuti a una notizia appresa in altri contesti investigativi, ovvero la presenza sul territorio di un antico violino rubato.

Non ricevendo una giusta motivazione per quel ritrovamento da parte del padrone di casa, gli agenti sequestrano il violino, ritenendolo possibile provento illecito dell’attività di spaccio. Dalle relative indagini emerge la segnalazione di un violino rubato in Giappone nel 2005 a un privato: un Nicolò Amati del 1675.

Cercano droga a casa di un pusher: agenti fanno un’incredibile scoperta

Le indicazioni sullo strumento trafugato e le descrizioni dello stesso corrispondono a quanto riportato su di una vecchia targhetta apposta dentro la cassa del violino. A confermarlo anche un noto liutaio cremonese che ne stima anche il valore, fissandolo a 1 milione di euro.

E non solo, perché nel 2005, quando il violino è sparito, secondo la denuncia, erano stati sottratti anche due archetti. Al termine delle successive indagini, gli investigatori recuperano anche i due archetti nel laboratorio di un artigiano cremonese (lo stesso del biglietto da visita rinvenuto insieme al violino).

Il violino potrebbe essere arrivato a Parma come merce di scambio per traffici di droga. È una ipotesi al vaglio degli inquirenti. Il prezioso strumento, tuttora sotto sequestro, sarà restituito alla legittima proprietaria. Prima, però, la comunità locale avrà la possibilità di ascoltare lo strumento in concerto nella chiesa della Steccata.

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