Cristina Donadio mamma a 16 anni, l’attrice si racconta in una intervista a ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’
Cristina Donadio: “Io mamma a 16 anni, ogni anno è una grande festa. Il mio rimpianto con Fellini”. L’attrice protagonista, tra le altre cose, di Gomorra, si racconta e rivela alcuni retroscena legati alla sua vita privata e professionale. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista rilasciata ai microfoni di ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’.
“Agli inizi della mia carriera Federico Fellini mi scelse per un bellissimo ruolo ne “La città delle donne”. Per un mese, truccata e vestita, mi presentai allo Studio 5 di Cinecittà, ma Fellini cambiava ogni volta idea sui ciak da girare. Invece di approfittare di quell’attesa per assorbire come una spugna le indicazioni e i consigli dati sul set, me ne andai quando un giovane regista mi propose la parte in un film… che non uscì mai (ride, ndr). Imperdonabili errori di gioventù!”.
Tra pochi giorni festeggerai un compleanno importante (60 anni il prossimo 7 novembre, ndr): un’occasione per fare un bilancio?
“Non amo i bilanci (ride, ndr). E’ un compleanno importante anche perché mio figlio è nato lo stesso giorno: sono diventata mamma a 16 anni e ogni volta è una grande festa, anche se lui ormai vive ai Caraibi. Ad ogni compleanno penso che il bello debba ancora venire, e questo mi fa stare bene.
Cristina Donadio: “Io mamma a 16 anni e ogni anno è una grande festa”
Progetti professionali in vista?
“Sarò impegnata sul set di tre film molti diversi tra loro: un’opera prima, un progetto indipendente e per la prima volta prenderò parte ad un film di cassetta con un grande attore molto amato dal pubblico. Non abbandono il teatro naturalmente: porterò ancora in giro il mio spettacolo dedicato a Kiki de Montparnasse, modella che ispirò “Le violon d’Ingres” dell’artista Man Ray”.
Alla luce dei recenti casi di violenza e discriminazione, si punta sempre di più il dito sulla tv, rea di veicolare messaggi e modelli sbagliati. Cosa ne pensi?
“Non sono d’accordo, così si sposta il centro del dibattito. Sarebbe molto facile se dipendesse da prodotti come “Gomorra” o “Suburra”, solo per fare un esempio: basterebbe eliminarli dai palinsesti. D’altronde mi chiedo”: “Don Matteo”, arrivato alla ventesima stagione, ha reso tutti più buoni? Purtroppo la violenza è un dato di fatto e sta dilagando sempre di più. Il caso di Willy Monteiro Duarte mi ha sconvolta, così come quello della ragazza di Caivano uccisa dal fratello perché amava un uomo transgender. Siamo circondati ed è arrivato il momento di fare qualcosa”.
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