Start Up innovative: come si sono evolute dopo il Covid?
Oggi si parla molto delle start up innovative, ovvero le giovani aziende hi-tech che nascono per soddisfare nuovi bisogni ad alto valore tecnologico. Questo spiega perché rappresentano un bene molto prezioso per l’economia di un paese. È grazie alle start up che il tessuto economico può crescere e svilupparsi, attirando fra l’altro anche gli investitori esteri.
Negli ultimi mesi anche le giovani aziende ad alto potenziale tecnologico hanno dovuto affrontare la crisi derivante dall’emergenza sanitaria, subendo un contraccolpo non di poco conto. Per fortuna è intervenuto il decreto rilancio a supportarle, con una serie di incentivi volti a sostenerle in questo periodo difficile. Si parla fra l’altro di un fondo che negli ultimi mesi è stato rimpinguato con altri 200 milioni di euro.
La reazione delle start up innovative al Covid
Innovative di nome e di fatto, le start up sono state le prime a invertire la rotta per combattere la crisi, proprio perché abituate al cambiamento e alle novità. Si parla della cosiddetta digital transformation, ovvero il passaggio completo al digitale, che per queste aziende risulta da sempre naturale. E in fondo il periodo del lockdown ha confermato che il digitale continua a crescere e a diventare centrale nella routine di consumatori, lavoratori e ovviamente aziende.
Ci sono però dei passaggi da intraprendere per poter attuare al meglio la trasformazione digitale. In primo luogo occorre dotarsi di una connessione che sia all’altezza del compito e da questo punto di vista ci sono diverse offerte di internet per i business proposte online dagli operatori di settore che sono molto interessanti e tagliate su misura. La rete costituisce infatti la base di partenza su cui ridisegnare le strategie e i processi di gestione interna nell’ottica della semplificazione, automatizzazione e risparmio.
Si parla di un autentico cambio di mentalità che prevede l’adozione di strumenti come l’intelligenza artificiale e il machine learning. Le aziende dovrebbero anche aprirsi al marketing multi-canale e promuovere i propri prodotti o servizi sul web senza rinunciare ai canali tradizionali che si affiancano a quelli più innovativi. Infine, occorre affidarsi a soluzioni moderne come i big data che possono favorire la raccolta delle informazioni.
I settori più convenienti per le nuove aziende
Ci sono alcuni settori ormai saturi e altri che invece offrono ancora delle ottime prospettive ai nuovi arrivati. Uno degli ambiti in cui al momento c’è più margine di inserimento per le start up innovative è sicuramente il comparto dell’intelligenza artificiale, con lo sviluppo di sistemi in grado di svolgere operazioni complesse facilitando così la vita alle persone.
Un altro settore in forte espansione è quello delle biotecnologie in ambito medico per via della loro utilità sociale, ad esempio nella sperimentazione di nuovi farmaci o nella diagnosi precoce delle malattie. Altri settori pronti per accogliere nuove start up sono scienza e trasporti con invenzioni nel campo delle nanotecnologie e della mobilità sostenibile.
Senza dimenticare le opportunità nel campo dei servizi finanziari, telecomunicazioni, lavoro e ovviamente internet, soprattutto in relazione a privacy e sicurezza informatica. Anche il settore dell’energia è costantemente a caccia di nuove soluzioni tecnologiche e al tempo stesso green, di conseguenza ad oggi è in prospettiva uno dei più remunerativi.
Se quindi anche le start up a vocazione innovativa hanno subito le conseguenze negative del Covid, la spinta verso la digitalizzazione ha portato all’apertura di nuovi settori strategici su cui investire.
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