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Radioterapia tumore: realizzata macchina che permette ‘guerra-lampo’

Radioterapia tumore: la macchina che riduce le sedute

Radioterapia tumore: realizzata macchina che permette ‘guerra-lampo’. Passi avanti nella lotta ai tumori con una radioterapia più breve e mirata. Il tutto grazie ad una macchina unica in Italia, che permette una sorta di ‘guerra-lampo’ alla neoplasia.

Si tratta di una rivoluzione tecnologica che è già realtà nel dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata all’IRCCS, Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona). Questo moderno dispositivo (il MrLinac “Unity”), è composto da un acceleratore lineare e da una risonanza magnetica ad alto campo.

L’arma in più

La nuova arma a disposizione degli oncologi si potrebbe paragonare ad un fucile di precisione con una lente d’ingrandimento incorporata che mette a disposizione del radioterapista oncologo, durante il trattamento, immagini di altissima qualità e definizione.

Questo consente di definire perfettamente la sede tumorale e di colpirla con la massima precisione e con alte dosi di radiazione, minimizzando il coinvolgimento dei tessuti sani, riducendo le sedute di radioterapia e garantendo un’ottima qualità di vita.

Con Unity, finora non si sono verificati effetti collaterali gravi e rispetto alla terapia tradizionale il risultato è altrettanto efficace ma con meno sedute: una media di soli 5 appuntamenti consente di avere ottimi risultati, più rapidamente degli schemi di radioterapia tradizionale che possono invece superare anche 40 sedute, come nel caso del tumore alla prostata.

Con il nuovo sistema sono stati ad oggi trattati tumori alla prostata, metastasi linfonodali, ossee in pelvi e addome, ed anche il distretto toracico e recentemente quello cerebrale.In poco meno di un anno di attività, al Negrar sono state concluse oltre 1000 prestazioni, su 102 pazienti con tumore alla prostata e 59 con metastasi per altri tumori.

Questo è valso agli esperti tre pubblicazioni scientifiche nel corso di pochi mesi: su Radiation Oncology, su Journal of Cancer Research and Clinical Oncology e su Acta Oncologica, che fanno emergere come il trattamento non solo sia più breve e preciso ma anche ottimamente tollerato per tutte le fasce d’età, compresi i più anziani e fragili per patologie concomitanti.

Radioterapia tumore: la novità

Ne parla Filippo Alongi, direttore del dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata del Negrar e professore della facoltà di medicina all’Università di Brescia.

“Finora, con i sistemi convenzionali, proprio per il naturale movimento degli organi, eravamo costretti a irradiare una zona più ampia rispetto al tumore, e con dosi minori per non danneggiare porzioni di tessuto sano necessariamente coinvolte. Grazie all’utilizzo delle immagini ad alta risoluzione della risonanza magnetica prima e durante ogni seduta, possiamo indirizzare con precisione millimetrica alte dosi di radiazione tali da neutralizzare le cellule tumorali, e proponendo sempre di più protocolli di trattamento con minor numero di sedute rispetto alla radioterapia convenzionale”.

E ancora: “Il rivoluzionario macchinario consente di adattare in tempo reale i fasci di radiazioni nel corso della stessa seduta, in base alla posizione del bersaglio tumorale che muta a causa del movimento naturale degli organi, come ad esempio la prostata. Vengono così superati i limiti della radioterapia tradizionale in cui il piano di cura viene deciso il ‘giorno zero’ e rimane sempre uguale” (fonte: Ansa).

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