Misure anti-Covid ai seggi elettorali, ecco le regole seguite e da seguire
Misure anti-Covid ai seggi elettorali: ecco le regole seguite (e da seguire). A poche ore dall’apertura dei seggi, come dovremo comportarci? E soprattutto, quali saranno le misure adottate per tutelare la salute dei cittadini? Sull’argomento è intervenuto il Viminale spiegando, attraverso alcune indicazioni, quali saranno le misure adottate in vista delle elezioni. Domenica e lunedì, infatti, si voterà per il referendum costituzionale, suppletive del Senato, e regionali. Oltre che per le comunali in alcuni Comuni.
“In tutte le sezioni elettorali dovranno essere rispettate le misure anti-covid per la tutela della salute dei cittadini. Per il voto in sicurezza: uso obbligatorio della mascherina per accedere ai seggi, sia per elettori che per ogni altro soggetto autorizzato ad entrare (presidenti e scrutatori dovranno sostituire i dispositivi di protezione individuale ogni 4-6 ore); divieto di assembramenti all’interno delle sezioni, previste aree di attesa all’esterno; uso del gel igienizzante per gli elettori prima di entrare nei seggi, una seconda volta prima di ricevere la scheda elettorale e la matita e, infine, consigliato un terzo utilizzo al termine delle operazioni di voto”, si ricorda dal ministero dell’Interno.
Allo scopo di “assicurare il pieno esercizio dei diritti civili e politici e al tempo stesso le massime condizioni di sicurezza sanitaria, anche a coloro che andranno a raccogliere il voto”, il decreto legge 14 agosto 2020 numero 103 ha stabilito particolari modalità per consentire il voto domiciliare a tutti gli elettori che, essendo sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19, non possono recarsi ai seggi.
Misure anti-Covid ai seggi elettorali: le regole
“Questo compito è affidato alle sezioni ospedaliere attraverso i seggi speciali che si recano presso le abitazioni degli elettori. Proprio per incrementare il numero delle sezioni ospedaliere e ampliare la platea dei comuni nei quali istituirle, il decreto legge n.103/2020 prevede la loro costituzione anche nelle strutture sanitarie con almeno 100 posti letto, derogando rispetto al limite ordinario di 200. La scelta di affidare la raccolta del voto domiciliare alle sezioni ospedaliere è dovuta all’esigenza di garantire la sicurezza sanitaria anche nella fase dello scrutinio”, ricorda il Viminale.
Le nuove disposizioni consentono agli elettori che si trovano nelle condizioni previste dal decreto legge e che ne facciano richiesta, di poter votare per tutte le prossime consultazioni. In collaborazione con il ministero della Salute, sono state diramate, anche di recente, indicazioni operative per i componenti dei seggi speciali.
Questo per garantire la raccolta del voto in condizioni di sicurezza. Inoltre, sono stati anche previsti corsi di formazione dedicati a coloro che dovranno raccogliere il voto domiciliare, i quali saranno anche forniti dei dispositivi di protezione individuale ritenuti necessari.
Per quanto riguarda in particolare le elezioni comunali, “si applicano le disposizioni già vigenti dal 1960 (articolo 42 del decreto del Presidente della Repubblica n.570/1960) per tutti gli elettori ospedalizzati, che prevedono la possibilità di votare per gli elettori del comune dove ha sede la struttura medica”.
Si tratta, spiega il Viminale, di “un principio di carattere generale, che trova applicazione anche per altre categorie di elettori, quali, ad esempio, quelli affetti da grave infermità che non dimorano nel comune dove dovrebbero votare; le Forze di polizia e i militari chiamati a svolgere i servizi di istituto in sede diversa dalla propria residenza”.
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