Carlo Conti sul lockdown e non solo, l’intervista a ‘Il Fatto quotidiano’
Carlo Conti: “Dal lockdown emersa una triste verità. Cattelan mio erede? Bravo ma ce sono altri…”. Il conduttore si racconta toccando vari argomenti in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Fatto quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Che impressione le ha fatto salire di nuovo sul palco dei Music Awards e con sole 3.800 persone del pubblico?
“Dal punto di vista artistico ed emotivo è stato un impatto importante, forse dal punto di vista visivo l’Arena così semivuota dava un senso di festa a metà. Comunque vedere le persone sedute lì in gradinata anche se poche (per la reale capienza) e distanziate è stato importante perché è stato un segnale forte e un piccolo scatto di ripresa, dopo questi mesi difficili post lockdown. In realtà non erano 3.800 perché grazie al loro calore sembrava che fossero tutti e 12mila”.
Durante la prima puntata ha suggerito ad Amadeus di portare Vanessa al Festival. È arrivato il momento giusto?
“Era una battuta scherzosa tra di noi! Vanessa, come tutti gli anni, viene data come co-protagonista del Festival, per questo ci abbiamo ironizzato”.
[…] Non si vedono in giro tanti eredi di Carlo Conti, Alessandro Cattelan potrebbe esserlo?
“Sì, certo. Alessandro ha stile e bravura. Aggiungo che sicuramente c’è una generazione di 30enni e 40enni che lavora tanto, fa la gavetta. Il grande palco o la consacrazione in prima serata per un conduttore arriva più tardi perché deve acquisire esperienza, credibilità e mestiere. Ci sono anche altri “ragazzi“ come Federico Russo o Alvin o Gianluca Gazzoli che stanno facendo bene, anche in radio che è un’ottima palestra. Ma terrei d’occhio anche tutta la nuovissima generazione che si sta facendo spazio sul Web”.
Carlo Conti: “Dal lockdown non usciti migliori, lo dice anche la storia”
Sempre a proposito di Sanremo, lo ha condotto con Maria De Filippi nel 2017. Pensate mai di fare qualcosa assieme?
“Non sappiamo davvero, ad oggi cosa, ci possa riservare il futuro. Tra noi c’è una grande intesa ed enorme stima professionale e umana, e credo che quando ci sono questi elementi tra due professionisti si possono creare tante collaborazioni”.
Il lockdown ha fermato prima La Corrida poi è arrivato Top Dieci, bilancio seppur tra mille difficoltà. Torneranno questi due programmi?
“Siamo talmente in una situazione di emergenza che è già un grande risultato poter ora andare in onda con ‘Tale e Quale Show‘. Sono molto soddisfatto comunque dei risultati di ‘Top Dieci’, abbiamo raggiunto il 20% di share e oggi sono traguardi importanti per un bel titolo in prima serata. Se torneranno ‘La Corrida‘ e ‘Top Dieci’? Non so, credo che potremo riparlare a gennaio 2021 quando il quadro anche sanitario sarà più chiaro”.
Come ha vissuto il lockdown?
“Ho sistemato la valanga di vinili che avevo in casa (ride; ndr)! Detto questo, personalmente mi ritengo un privilegiato, non mi sono mai lamentato. Ho la fortuna di vivere in una bella casa con giardino e ho condiviso quei mesi con mio figlio e mia moglie. Per noi è stato come essere in ‘vacanza forzata’. Non avendo problemi economici, ribadisco che per me è stata una fortuna incredibile poter vivere tutto questo con loro. Ho spesso pensato che se tutto questo fosse successo 50 anni fa per la mia mamma, sola e con un figlio piccolo da tirare su, sarebbe stato difficilissimo come lo è oggi per tante, troppe famiglie. Non è un caso che, durante il mio lockdown, il mio pensiero sia andato spesso a chi era davvero in difficoltà”.
Carlo Conti: “Lockdown? Io privilegiato ho pensato a chi era in difficoltà”
[…] “Ne usciremo migliori” ci dicevano, durante il lockdown, eppure tra discoteche chiuse e furbetti in giro le cose non sembrano essere cambiate. È stupito?
“Se guardiamo indietro a tutte le cose che sono successe nella storia, qualcosa abbiamo imparato. Ossia che l’uomo continua e continuerà sempre a fare gli stessi errori. Le guerre in tutti questi anni si sono succedute e nessuno si è mai preoccupato di evitare che le situazioni si ripetano. Non si impara mai dagli insegnamenti del passato e della storia. Questa, purtroppo, è la triste verità”.
[…] Dove si vede tra dieci anni?
“Non lo so non ci penso! Ho sempre vissuto la mia vita facendo un gradino per volta, procedendo piano piano, giorno dopo giorno senza programmare o mettere obiettivi. Per ora l’energia c’è poi, certo un giorno, arriverà anche il momento di fare qualche passetto indietro”.
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