Una coppia di terrapiattisti si era diretta verso ‘la fine del mondo’ in barca
Coppia di terrapiattisti in barca verso ‘la fine del mondo’: l’epilogo è esilarante. La storia, raccontata dall’edizione odierna de ‘La Stampa’, risale a qualche mese fa, in particolare durante il periodo di lockdown, quando era vietato uscire di casa. Una coppia di terrapiattisti (teoria secondo la quale la terra non è sferica) ha deciso di spingersi fino a Lampedusa, per dimostrare che in quel punto finisce il mondo.
Peccato che il loro viaggio si sia interrotto prima, a Ustica, dove rischiano anche il naufragio. Le intenzioni erano di salpare da Termini Imerese alla volta di Lampedusa, da loro considerata la fine del mondo piatto. Il loro viaggio su una barchetta si è però interrotto quando sono finite le scorte e i due, “stanchi e assetati”, hanno sbagliato rotta, rischiando di naufragrare.
Soccorsi, vengono quindi scortati a Palermo, dove vengono anche sottoposti a quarantena precauzionale per quindici giorni, a bordo della loro piccola imbarcazione trattenuta in porto. Inutili i tentativi di scappare: i due sono controllati a vista e riescono a tornare a casa, legalmente e via terra, solo quando vengono allentate le misure imposte per il contenimento del coronavirus.
Il ‘malinteso’
A raccontare il dettaglio più curioso della vicenda, è il dottor Salvatore Zichici, medico dell’Ufficio di sanità marittima del ministero della Salute. «La cosa divertente è che si orientavano con una bussola, strumento che funziona sulla base del magnetismo terrestre, principio che loro, da terrapiattisti, dovrebbero rifiutare», dice Zichici, che ha gestito la vicenda dal suo presidio di Palermo.
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