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Sconcerti: “Atalanta? Nessuna beffa, sconfitta meritata. Energie finite per un motivo”

Mario Sconcerti sull’ Atalanta e la sconfitta subita dagli orobici ai quarti di finale di Champions League contro il Paris Saint Germain

Sconcerti: “Atalanta? Nessuna beffa, sconfitta meritata. Energie finite per un motivo”. Il giornalista Mario Svoncerti analizza il match che ha decretato la fine dell’avventura Champions per l’Atalanta dopo la sconfitta contro il Psg. Di seguito l’editoriale per ‘Il Corriere della Sera’.

“È stato quasi incredibile ma è stato vero. Perso tutto nei minuti di recupero. Ma è giusto dire che non è stata una beffa, il Psg ha meritato. Poteva perdere, stava perdendo fino alla fine, ma ha meritato di vincere. L’Atalanta non è stata battuta, si è lentamente sfinita nelle rincorse a Mbappé e soprattutto Neymar, imprendibile per tutto il tempo. La partita ha sempre avuto un verso, il Psg ha giocato come se fosse in vantaggio fin dall’inizio, tenendo il pallone, saltando l’uomo con facilità, sbagliando comunque ogni tiro in porta.

Ma c’era una differenza tecnica sensibile, soprattutto da quando è stato chiaro che Gomez non poteva essere in partita. Anche il gol dell’Atalanta che stava poi decidendo la partita, è come non avesse inciso. Il gioco è rimasto quello, una squadra contro tre-quattro grandi giocatori che arrivavano sempre alla porta senza prenderla mai. Tre difensori dell’Atalanta su quattro sono stati ammoniti, i cambi hanno rinnovato l’intero centrocampo. La fatica del correre a vuoto dietro i palloni pettinati degli avversari ha portato via ettari di energie.

Poi sono successe le due cose fondamentali: è uscito Gomez e si è infortunato Freuler a cambi esauriti. In dieci non era possibile resistere perché uno dei quattro giocolieri davanti restava sempre libero. E in pochi minuti è successo tutto. Ma dal gol di Pasalic in avanti l’Atalanta è stata come domata, è via via uscita dalla gara. Si è messa quasi soltanto a rincorrere avversari che la saltavano. Non una tempesta, ma un’inferiorità individuale netta. A quel punto è diventato chiaro, non restava che resistere.

Uno schema che era quasi riuscito, scappato via come un peccato mortale in un secondo. Si poteva fare di più? All’inizio, prima di andare in vantaggio, quando ancora il Psg era occasionale. Dopo la partita è diventata sempre un po’ più pesante, instabile, casuale. Non è stata fortunata l’Atalanta, non lo è stato nemmeno il Psg. Hanno giocato una partita molto intensa, con le proprie caratteristiche.

Il Psg si è confermato superiore, l’Atalanta si è confermata diversa, ma avversari così in Italia non ne trova. So che è finito un sogno nel modo peggiore. Ho fatto tanto calcio e vissuto tante notti italiane come questa. Sembra tutto ingiusto, in parte lo è davvero. Ma è stata una storia bellissima, questo andrà ricordato sempre. Ai bergamaschi che hanno insegnato alle italiane che si può andare lontano. E a tutto il nostro calcio che in una settimana ha perso cinque squadre su sei nelle finali europee. Resta solo l’Inter”.

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