Capacità cognitive, 50enni di oggi peggio di 40 anni fa: lo studio
Capacità cognitive, 50enni di oggi peggio che 40 anni fa: “Inferiori ai nostri nonni”. I cinquantenni di oggi non sono come quelli di una volta. A dimostrarlo è uno studio scientifico effettuato dall’Ohio State University sulle capacità cognitive che, secondo la ricerca pubblicata su “Journals of Gerontology”, non sarebbero come quelle dei loro nonni e genitori. A fronte di un allungamento della vita media, quindi, ci sarebbe un calo delle facoltà mentali. Lo studio getta ombre sul futuro.
Gli esperti statunitensi hanno analizzato 30mila adulti e messo a confronto gli over 50 di tre generazioni: i nati tra il 1890 e il 1923, quelli tra il 1942 e il 1947 e i cosiddetti “boomers” venuti alla luce tra il 1948 e il 1959. Chi aveva 50 anni negli anni Novanta ha ottenuto ottimi risultati nei test, ma il trend ha subito un forte calo nei decenni successivi. Le prove consistevano nel contare all’indietro da 100 fino a 7 e dare un nome agli oggetti, oppure come memorizzare alcune parole.
Della ricerca ne parla Hui Zheng, professore di sociologia The Ohio State University. «I baby boomers iniziano ad avere punteggi cognitivi inferiori già a partire dai 50 ai 54 anni rispetto alle generazioni precedenti. È scioccante osservare questo calo cognitivo tra i baby boomers dopo generazioni di miglioramento nei punteggi dei test. Ma ciò che mi ha sorpreso di più è che questo declino vale per tutti: uomini e donne, di tutte le etnie e di tutti i livelli di istruzione, reddito e ricchezza».
A dispetto del miglioramento delle condizioni di vita e di salute e di istruzione, si registra un declino cognitivo che potrebbe trovare le cause nell’obesità, nella sedentarietà e nella solitudine. Senza dimenticare le malattie legate al benessere economico come il diabete, le malattie cardiache e l’ipertensione.
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