Massimo Giletti sotto scorta
Massimo Giletti sotto scorta dopo minacce: “Perché solo adesso”. Il conduttore seguito a vista dai carabinieri da un paio di settimane, grazie al provvedimento della ministra dell’Interno Lamorgese. L’azione dopo che il giornalista era stato minacciato dal boss mafioso Filippo Graviano. Condannato per le stragi del ‘92 e del ‘93, intercettato l’11 maggio scorso in un carcere di massima sicurezza.
Graviano di Giletti e del magistrato Nino Di Matteo diceva: «Il ministro fa il lavoro suo e loro rompono il cazzo». Questa intercettazione ambientale degli uomini del Gruppo Operativo Mobile della polizia penitenziaria era stata rivelata da Lirio Abate, vicedirettore dell’Espresso, nel libro «U siccu – Matteo Messina Denaro: l’ultimo dei capi» e su Repubblica.
Giletti, raggiunto al telefono da ‘Il Corriere della Sera’, ha detto: «Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto. È obbligatorio, non posso sottrarmi. Solo noto che questo provvedimento della scorta arriva dopo che un quotidiano nazionale ha riportato le parole del libro di Lirio Abate. Perché hanno preso questo provvedimento solo dopo che la notizia è stata pubblicata da un giornale?».
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