Per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’ obiettivo è la ripartenza in sicurezza. Il Premier parla del prossimo futuro a ‘Il Corriere della Sera’
Conte: “Obiettivo ripartenza in sicurezza. Mascherine? Chi ci derideva ora costretto a tapparsi la bocca. Su discoteche e crociere”. Il Premier parla del prossimo futuro in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’.
Obiettivo ripartenza. «Sin dall’inizio di questa emergenza ho seguito un percorso all’insegna della cautela, ma anche di misure proporzionate a quanto stava accadendo. Sono convinto che questo governo abbia agito bene e dunque non cambio idea. Per questo dico che adesso è arrivato il momento di non pensare a nuove restrizioni, ma di sostenere una effettiva ripartenza. E se tutti rispetteremo quelle regole ormai minime, ma necessarie, di protezione, insieme riusciremo davvero a tornare alla normalità».
Sulle scelte del suo Governo. «Sono sempre stato rigoroso, ma non mi pento di nulla. Quando abbiamo deciso di chiudere dicevano che dovevamo tenere aperto. Quando volevano cominciare ad aprire, ci chiedevano di essere rigidi. Mi sono sempre confrontato con ministri e scienziati e ora ho la percezione che se concederemo qualche apertura faremo bene».
Sulle navi da crociera, fiere e convegni. «Devono ricominciare a viaggiare perché il turismo è un pezzo fondamentale della nostra economia. Fiere e convegni? Dobbiamo far organizzare, perché soltanto in questo modo tutte le attività possono riprendere», si comprende quale direzione prende questa nuova fase.
Conte: “Obiettivo ripartenza in sicurezza”
Sulle mascherine e le distanze di sicurezza. «Sono fondamentali, ma non devono essere percepite come una limitazione. Posso dirlo perché ho richiamato sin dal primo giorno il rispetto delle regole che prevedevano l’obbligo di utilizzare questi dispositivi e adesso ho grande soddisfazione a vedere chi ci derideva costretto a coprire naso e bocca e soprattutto a consigliare a tutti, giovani prima di tutto, che bisogna essere prudenti».
Sulla riapertura delle discoteche. «Sono molto prudente, sinceramente non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso. Si suda, si beve insieme, si sta vicini… Io l’impazienza dei gestori la comprendo, tutto quello che si ferma rischia di essere perduto. So che ci sono famiglie che hanno problemi ad arrivare a fine mese e di questo ci siamo fatti carico, so che la crisi di bar, ristoranti, locali pubblici può influire in maniera pesante. Ma ballare tutti appiccicati come si fa? Questo non è tornare a vivere, è rischiare troppo».
In alcune regioni si balla. «È una scelta dei presidenti, non potevamo continuare a fare il cane da guardia e abbiamo ritenuto giusto restituire l’autonomia delle decisioni, ma anche la responsabilità delle conseguenze. Non credo comunque che ci siano governatori tanto irresponsabili da mettere in pericolo le persone, voglio poter credere che nessuno stia rischiando […] Alla fine si rema dalla stessa parte e per questo a tutti dico: aspettiamo ancora qualche settimana, pensiamo a quello che dovremo affrontare…».
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