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Salute

Di Lorenzo: “Vaccino coronavirus in farmacia da gennaio. Vi dico anche il prezzo”

Il presidente di Irbm Italia Piero Di Lorenzo annuncia il vaccino coronavirus in farmacia da gennaio

Di Lorenzo: “Vaccino coronavirus in farmacia da gennaio. Vi dico anche il prezzo”. Il presidente di Irbm Italia, una delle società coinvolte nella produzione del vaccino di Oxford, annuncia sviluppi in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Libero quotidiano’, di cui vi proponiamo alcuni stralci.

“Il vaccino ChAdOx1 è stato già sperimentato con successo su mille pazienti. Ora siamo alla fase 3, con il test su diecimila persone. Se tutto andrà bene, è lecito prevedere che a fine settembre possa partire la produzione su larga scala”.

A quel punto, per produrre e commercializzare su larga scala serve il via libera delle agenzie regolatorie che, visto che siamo in presenza di una pandemia terribile, sono certo che taglieranno tutti i tempi burocratici e daranno l’autorizzazione nel tempo strettamente necessario per analizzare con la giusta severità i risultati scientifici. Una volta che il ChAdOx1 sarà stato validato, partirà la prima distribuzione delle dosi”.

Quanti soldi si guadagneranno col vaccino? In questa fase neppure un centesimo. L’antidoto verrà commercializzato al prezzo del costo industriale, quindi a due o tre euro. Non verrà caricato un solo euro per la proprietà intellettuale. Il ritorno sarà tutto d’immagine”.

Di Lorenzo: “Vaccino coronavirus in farmacia a pochi euro”

Come si è arrivati al farmaco così velocemente. “Siamo partiti avvantaggiati. Il vaccino nasce da due expertise già testate sull’uomo. Dopo due settimane da che la Cina ha postato su internet il sequenziamento del virus, l’istituto Jenner, che studia la famiglia dei Coronavirus da diciotto anni, era già riuscito a sintetizzare il gene della proteina Spike, già testata in occasione della preparazione del vaccino anti-Mers”.

Innanzitutto la situazione è sotto controllo in Europa, tant’è che in Inghilterra ci sono così pochi contagiati che addirittura si rischia che la carica virale non sia sufficiente per concludere la sperimentazione di fase 3, ma non nel resto del mondo”.

“E poi anche qui bisogna stare attenti: se abbassi la guardia, ci impieghi tre settimane a tornare alla situazione di questa primavera. Guardate cosa succede nei Paesi balcanici o in Catalogna, dove sono alle prese con un ritorno importante del virus”, conclude Di Lorenzo ai microfoni di ‘Libero quotidiano’.

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