Barbara Alberti sugli uomini, la vecchiaia e non solo, la scrittrice senza freni in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de Il Foglio
Barbara Alberti: “Uomini? Mi fanno tenerezza, dipendono dal ca***. Volevo suicidarmi tra i 24 e i 30 anni”. La scrittrice ed ex concorrente del Grande Fratello Vip, senza freni in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Foglio’, di cui vi proponiamo alcuni stralci.
La vecchiaia. “Io temevo tanto la vecchiaia. Ho corteggiato l’idea del suicidio per non passare i trent’anni. Dai 24 ai 30 ho sentito l’invecchiamento con una potenza incredibile: cominciava a cambiarmi il viso e capivo che prima o poi sarei morta (…) Ci raccontano che le donne invecchiano peggio: è una menzogna! Sfuma la sessualità ed è una grande liberazione, anche se ora devono farci scopare fino a cento anni, perché vogliono raccontarci che siamo eterni, invincibili, e invece siamo soltanto zimbelli del mercato”.
L’essere umano tra sentimenti e contraddizioni. “Vanno sempre contro loro stessi, e farebbero qualsiasi follia per essere infelici. Chi scrive a una posta del cuore sa benissimo cosa deve fare, non cerca un consiglio, non vuole risolvere niente, anche se sta soffrendo. Scrive perché cerca un’amica sconosciuta che per cinque minuti porti il suo peso, vuole una compagna di sofferenza e di dubbio”.
Barbara Alberti: “Uomini? Mi fanno tenerezza, vi spiego perché”
Sui maschi. “Provo grande tenerezza per loro. Sono sempre su un palcoscenico, giudicati per tutto. Dipendono ancora da quel loro arnese, che è un’arma di sconfitta. Il cazzo. È quello che li rende così rigidi e affezionati al potere, e li espone continuamente. Per noi è diverso, il piacere è un nostro segreto, non veniamo giudicate su come facciamo l’amore. Gli uomini sì e questo è terribile. Anche loro dovrebbero emanciparsi, sbarazzarsi di questa riduzione così meschina”.
Infine chiosa sugli amori, senza troppi giri di parole: “Ho amato più uomini che donne. Questi nostri anni portano a molti conformismi ma anche a qualche bel risultato di libertà: la mia preferita è il fluid, perché io alla mia identità sessuale non ho mai creduto e mi è bastato innamorarmi anche solo una volta di una donna per capire che è una convenzione”.
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