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Spettacolo

Ricky Tognazzi: “Raccomandato? Qualcuno lo pensa ma la verità è una. Ecco perché non mi vedete in tv”

Ricky Tognazzi raccomandato? L’attore e regista figlio d’arte smentisce qualsiasi insinuazione a tal proposito parlando in una intervista a ‘OFF’

Ricky Tognazzi: “Raccomandato? Qualcuno lo pensa ma la verità è una. Ecco perché non mi vedete in tv”. L’attore e regista figlio d’arte si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

I ricordi più belli legati a tuo padre.
“Da piccolo ricordo le visite ai set: i film di mio padre sono come album di fotografie, strettamente legati all’affettività e al rapporto che ho avuto con lui. E poi le vacanze estive, dedicate totalmente a mio padre, quasi sempre esclusive. Lui con me riusciva sempre a ritagliare lo spazio dovuto. L’ho sempre definito un “padre di salvataggio”: non c’era sempre, ma quando c’era bisogno, bastava allungare la mano e lo trovavi pronto”.

Qual è stato il primo set cinematografico in cui sei stato ospite?
“Ricordo molto bene quello de Il federale, 1961: ho visto tante scene di guerra e di bombardamenti che mi hanno anche profondamente impressionato. Mio padre era molto preoccupato per questo. Come attore, invece, anche se per me era tutto un gioco:, ricordo Ro.Go.Pa.G. (ndr, un episodio del film Il pollo ruspante) e I mostri (ndr, entrambi nel 1963), in cui facevo la parte di suo figlio anche nella finzione”.

La tua carriera li avrà sicuramente smentiti, ma è possibile che nessuno ti abbia mai dato del raccomandato?
(ndr, ride) “No, non è avvenuto. E’ chiaro che maliziosamente è il primo pensiero che può venire in mente, anche perché per un debutto in un qualsiasi campo professionale è sempre necessaria qualche presentazione. Potrebbero anche averlo detto, ma semmai alle spalle. Sai, in questo mestiere la raccomandazione regge poco: o si ha qualcosa in mano, o il bluff si scopre presto”.

[…] Il film a cui tieni di più.
“D’impulso ti direi La scorta. Ma è una domanda difficile: “Ogni scarrafone è bello a mamma soja”. Ogni film è una parte di te, ci impieghi tempo ed energie. Voglio sicuramente un bene dell’anima a Piccoli equivoci. Ma ce ne sono altri, e tanti altri progetti nati in collaborazione con Simona (ndr, Izzo), che consideriamo tutte nostre piccole creature”.

[…] Da quattro anni non lavori davanti alle camere: un caso o una scelta?
“E’ un mix di cose: c’è da dire che le poche volte che sono stato chiamato in questi anni non ho ritenuto opportuno dire di sì. Ma c’è da aggiungere anche che, comunque, sono stato molto molto impegnato. Ed era impossibile conciliare il lavoro da regista e da attore. A stento è difficile trovare tempo e spazio per gli affetti: i film da regista ti assorbono h 24”.

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