Costantino della Gherardesca sul lusso e non solo, il conduttore si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni della rivista Vanity Fair
Costantino della Gherardesca: “Lusso? Scordate yacht e champagne, sono due le fonti moderne”. Il conduttore si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni della rivista Vanity Fair. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Il progresso tecnologico ha comunque alcuni aspetti potenzialmente critici, non crede?
«I cambiamenti fanno sempre paura. Anche quando arrivò la macchina da cucire in alcune fabbriche ci furono sommosse, ma non si può bloccare la storia. Penso pure alla polemica sulla app Immuni: com’è possibile preoccuparci all’improvviso della nostra privacy quando usiamo costantemente Google, Amazon e tante altre applicazioni alle quali forniamo i nostri dati. Credo che la posizione sovranista anti-progessista sia davvero pericolosa e in Italia non ce la possiamo permettere».
In questa visione del futuro, il web e i social come si collocano?
«Internet è un’arma, non a caso nasce come un progetto militare. Tutto sta nel come viene usato: in alcuni casi può sembrare che legittimi l’ignoranza, ma poi penso alla fatica che dovevo fare io, quando studiavo filosofia, per cercare un libro. Giravo per le biblioteche, a volte neppure lo trovavo: oggi basta un click per poter leggere tesi e testi accademici di ogni tipo. La curiosità diventa fondamentale».
La conoscenza può diventare un lusso alla portata, quindi.
«Oggi, in epoca di smartworking, il lusso è rappresentato dallo spazio in cui si vive e dal tempo che riusciamo a dedicare all’apprendimento. Scordiamoci pomelli d’oro, bottiglie di champagne e sfarzosi yacht: il lusso oggi è appunto avere tempo di leggere, di informarsi al fine di comprendere ciò che ci circonda, sia da un punto di vista economico che estetico: se si è istruiti, si riesce a trovare il bello – e l’arte – anche nella vita di tutti i giorni».
[…] Restando in tema di famiglie reali, a breve – oltre al programma «Resta a casa e vinci» in onda su Rai 2 dal 6 luglio – arriverà «The Royals» su Sky. Ecco, crede che i Windsor siano ancora espressione del lusso?
«La regina Elisabetta è l’ultima aristocratica Windsor, forse Carlo. Ma il discorso è diverso con i principini: ho visto che Harry e Meghan hanno preso un agente per fare dei talk e rimettersi sul mercato, cosa ben poco elitaria. Cito spesso il giornalista Alberto Mattioli che ha detto: “L’unico vero problema delle élite è che non lo sono abbastanza”. Quindi le nuove generazioni non possono essere paragonate alla grandezza di una Farah Diba».
Ma oggi c’è ancora spazio per un modus pensandi alla Farah Diba o i tempi sono troppo cambiati?
«Rischio di sembrare marxista, però penso che oggi il mercato premi le persone, anche ignoranti, che vogliono fare i soldi velocemente e non le persone istruite. Io credo nel libero mercato, ma è normale che ci siano anche dei meccanismi negativi: sta a noi combatterli e sovvertirli».
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