Mattarella a Bergamo parla nel corso di una sorta di funerale di Stato celebrato per le vittime del Covid-19
Mattarella a Bergamo: “Riflettere su carenze di sistema e errori da non ripetere. Fare memoria vuol dire…”. Il Presidente della Repubblica a Bergamo per una sorta di funerale di Stato delle vittime del Covid-19. Il discorso di Mattarella al cimitero monumentale di Bergamo, precede la Messa da Requiem di Donizetti e l’Inno nazionale.
“Ricordare significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere. Il dramma ci ha cambiato lasciando cicatrici indelebili in tutta Italia, ma soprattutto qui a Bergamo”.
Mattarella a Bergamo: il discorso
Alla cerimonia partecipano anche i parenti delle vittime che però protestano, espongono cartelli, si sentono abbandonati, alcuni di loro hanno già fatto ricorso in tribunale per chiedere giustizia. Presenti anche 324 sindaci dei Comuni della provincia, in rappresentanza dei loro cittadini, per un omaggio a quei morti che non hanno nemmeno potuto avere un funerale.
“Fare memoria significa anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima. Significa allo stesso modo rammentare il valore di quanto di positivo si è manifestato. La straordinaria disponibilità e umanità di medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari, Forze dell’Ordine, volontari. Vanno ringraziati: oggi e in futuro”, dice Mattarella.
Il Capo dello Stato ha poi aggiunto: “La strada della ripartenza è stretta e in salita. Va percorsa con coraggio e determinazione. Con tenacia, con ostinazione, con spirito di sacrificio. Sono le doti di questa terra, che oggi parlano a tutta l’Italia per dire che insieme possiamo guardare con fiducia al nostro futuro. Da quanto avvenuto dobbiamo uscire guardando avanti. Con la volontà di cambiare e di ricostruire che hanno avuto altre generazioni prima della nostra. Un vuoto che niente potrà colmare”.
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