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Kirsten Dunst: “Parità di sessi migliorata. Così ho conosciuto mio marito Jesse Plemons”

Kirsten Dunst sulla parità di sessi e non solo, l’intervista a Vanity Fair

Kirsten Dunst: “Parità di sessi migliorata. Così ho conosciuto mio marito Jesse Plemons“. l’attrice statunitense torna in Tv, o meglio, su una piattaforma streaming, in questo caso TIMvision, dove da ieri, giovedì 18 giugno, è in onda la serie in 10 episodi On Becoming a God in Central Florida. La Dunst ne parla in una intervista rilasciata ai microfoni della rivista Vanity Fair, di cui vi proponiamo alcuni passaggi.

Come sta vivendo questo cambio di ritmo imposto dal coronavirus? Immagino che prima viaggiasse continuamente anche per promuovere i suoi film, partecipare ai festival…
«Oh, già prima facevo il possibile per starmene a casa. Non sono un tipo da feste. Magari i festival se hai un film, sì ma gli eventi, quel genere di cose lì non mi mancano per niente».

Il suo personaggio, Krystal, è super interessante: una dura, con un forte senso pratico, pronta a utilizzare metodi discutibili. Mi domando se negli ultimi tempi sia diventato più facile per un’attrice trovare ruoli come questo?
«Le serie Tv, in questo momento, offrono senza dubbio personaggi femminili più interessanti».

La seconda stagione di Fargo di cui lei era protagonista uscì cinque anni fa. Due storie diversissime, eppure nei due personaggi c’è qualcosa di simile, non trova?
«Non saprei, forse il fatto che a interpretare entrambe sono sempre io? (Ride). Diciamo che sono tutte e due determinate e pazze».

C’è un personaggio fra quelli che ha interpretato al quale è particolarmente legata?
«Quello di Fargo, perché è lì che ho conosciuto Jesse Plemons, che, poi, è diventato mio marito».

On Becoming a God in Central Florida è ambientata a inizio anni Novanta, Si è divertita a indossare quei vestiti, top attillati e giubbotti di jeans. E l’apparecchio per i denti?
«Oh quello lo trovavo divertente, mi è dispiaciuto quando il mio personaggio se lo toglie. Quanto ai vestiti non volevamo creare l’effetto di una passerella di moda, per questo abbiamo appositamente evitato tutto l’abbigliamento di quel periodo che è tornato trendy».

Kirsten Dunst: “Parità di sessi è migliorata sul set. Vi spiego”

È il primo progetto cui ha preso parte dopo essere diventata madre nel 2018, com’è stato tornare sul set dopo una lunga pausa?
«Stancante. Mia suocera è venuta con me per darmi una mano. Avevo poche energie come credo tutte le madri quando rientrano al lavoro. E il piano di lavorazione era davvero intenso. Ero sostanzialmente sempre esausta. Come il mio personaggio, del resto: mi ha aiutata a entrare nella parte (Ride)».

Krystal deve lottare per la sopravvivenza. Per lei, come attrice, quali sono state le fasi della carriera più difficili?
«La parte più complicata sta nel passaggio da attrice bambina ad adulta, farsi accettare come donna. Grazie alla mia amicizia con Sofia Coppola abbiamo affrontato quel passaggio insieme».

Un giorno vorrebbe anche lei dirigere un film come la Coppola?
«Sì, con Sofia, a dire il vero, abbiamo parlato della possibilità di fare la regia di un film insieme».

Quanto è cambiata l’industria del cinema negli ultimi anni?
«Oggi c’è più parità fra uomini e donne. Quando uscì Spider-man, nel 2002, non ero neppure sul primo poster del film che venne rilasciato e Tobey Maguire prese molti più soldi di me. Ora le cose vanno meglio».

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