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Amanda Lear: “Rifiutata da Fellini per un aspetto. Una volta vivevo di notte e la mattina dormivo. Ora…”

Amanda Lear rifiutata da Fellini per un aspetto, è la stessa cantante e attrice a rivelare il retroscena in una intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’

Amanda Lear: “Rifiutata da Fellini per un aspetto. Una volta vivevo di notte e la mattina dormivo. Ora…”. La cantante e attrice rivela alcuni retroscena in una intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Dove ha passato il lockdown?
«In Provenza a casa mia, sono scappata da Parigi all’inizio di marzo. Stranamente dopo tutto questo tempo in campagna quasi quasi non ci torno più. Il lavoro non c’è. E poi, a cosa serve correre come dei matti: sfilate, fashion week, serate? Mi manca il teatro, quello sì e non vedo come potrà veramente ripartire».

Nella sua vita ha vissuto esperienze straordinarie.
«Ho fatto di tutto di più. Se ci ripenso la cosa più sorprendente è il successo con la musica, pezzi come Tomorrow, ho venduto 28 milioni di dischi. Non mi considero grande cantante, lo sono Mina e Ornella Vanoni. Adoro la musica, ho sempre cercato di migliorare. Ora lavoro a un nuovo album, ho registrato tre pezzi, anche uno bellissimo del maestro Riz Ortolani. La mia voce è ancora lì, fare teatro mi aiuta, è un muscolo. Come andare in palestra».

Vita straordinaria e incontri straordinari.
«Fantastici e imprevisti. Chi si aspettava mai di trovare in un locale Salvador Dalì, o che un’amica mi presentasse David Bowie? Creativi, geniali, ho imparato tante cose, liberato la creatività. E ogni incontro ne ha portati altri».

Per esempio?
«Appena conosciuto Dalì, ero una ragazzina, mi disse: “Se vuoi ti mando da Fellini ti farà lavorare”. Salgo su un aereo direzione Roma. Era a Cinecittà, girava forse Satyricon. Mi guarda e dice: “Sei bellissima, a me serve una gigante con tre teste, una nana, non una modella alta, magra e bionda. Torna a trovarmi quando sarai brutta”. Adesso potrei andare ma non c’è più lui. Mi ha portato al ristorante con Giulietta Masina e mi hanno fatto abbuffare di pasta. E poi mi ricordo Bolognini, con cui ho fatto gli spot del Nano ghiacciato e Antonioni che una sera a cena, a dispetto dei suoi film seriosi, mi faceva ridere con le barzellette. Ora mi piacerebbe lavorare con gente come Sorrentino, posso fare la parte di una nonna un po’ pazzesca, una cattiva».

Come passa le giornate?
«Una volta vivevo di notte e la mattina dormivo. Ora mi alzo prestissimo, mi godo il sole, il giardino, cucino, faccio cruciverba, sento gli amici, non posso annoiarmi. E dipingo. È la mia terapia. Quadri con colori accesi, non sarò mai una tipa in bianco e nero, sono sempre la ragazza dei fiori».

Programmi?
«Mi dicono: devi pensare a mettere via soldi per la vecchiaia. Non sarò mai vecchia, perché devo mettere i soldi da parte? Li spendo e si vedrà».

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