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Spettacolo

Baudo: “Tv di oggi inguardabile, Cattelan un oggetto misterioso. Mi manca la Democrazia Cristiana”

Pippo Baudo sulla tv di oggi e non solo, l’intervista a ‘Il Corriere della Sera’

Baudo: “Tv di oggi inguardabile, Cattelan un oggetto misterioso. Mi manca la Democrazia Cristiana”. Il conduttore si racconta ripercorrendo alcune tappe della sua lunga carriera, in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Che incontro fu con Eduardo De Filippo?
«Andai a trovarlo a teatro per complimentarmi con lui e carinamente mi invitò a cena anche se in effetti alla fine pagai io… Lui non parlava, mi invitava solo a raccontare (dite, dite): gli parlai di tutto, della mia vita, dei miei studi, dei miei spettacoli, alla fine disse che avevamo passato una bella serata…».

[…] La tv come le sembra?
«Anche se sono stati molto gentili a replicare due volte la mia festa di compleanno, la televisione in questi giorni è inguardabile, tutto già visto, solo repliche. E il virus c’entra fino a un certo punto, la tv estiva è sempre stata così ed è una cosa che ho sempre rimproverato alla Rai. Mentre è giustificato che la tv commerciale da maggio abbassi un po’ la quantità dell’offerta visto che è gratis, la Rai non può: il telespettatore paga il canone per tutto l’anno, non per 9 mesi».

La tv è in mano sempre agli stessi conduttori over 50. Che spiegazione si dà?
«Non ho una risposta. Sembra che l’avventura della tv non interessi più, non ci sono personaggi emergenti, non vedo all’orizzonte nuovi volti interessanti. Non c’è ricambio ai soliti noti».

Nemmeno Cattelan?
«Lui è un oggetto misterioso per me. È un ragazzo colto, che parla benissimo inglese, però gli manca qualcosa. Forse dovrebbe avere il coraggio di fare il salto in Rai».

Aver bocciato Fiorello fu il suo errore più grande.
«Una toppata alla quale lui è affezionato ma che io mi rimprovero ancora. Al provino fece un monologo di 40 minuti, gli dissi: guarda che a condurre ci sono già io».

Era geloso della sua bravura?
Ride. «Forse sì… Ma fu la sua fortuna, andò a Milano e poi da lì partì la sua carriera».

Giusto riaffidare il Festival ad Amadeus e Fiorello?
«Indubbiamente sì, dopo il successo dell’anno scorso sarebbe stata una pazzia cambiare. Amadeus è molto bravo, ormai ha acquisito una disinvoltura e una scioltezza straordinarie. Tra l’altro oggi è più difficile fare il Festival: una volta c’erano tante belle canzoni, io avevo l’imbarazzo della scelta, sentivo per 9 mesi pezzi uno più bello dell’altro. E poi venivano i grandi ospiti stranieri: Madonna, Whitney Houston, Springsteen, Sharon Stone…».

[…] La politica che sentimenti le suscita?
«Io sono ancora democristiano doc».

Guardi che la Dc non esiste più…
«Io penso che la Democrazia Cristiana sia la grande assente della politica, se ci fosse un vero leader di una Dc rinnovata avrebbe una grande possibilità di governare. Oggi la politica è molto confusa».

Conte le piace?
«È furbissimo: non è stato eletto da nessuno ma comanda e se li porta tutti a spasso che è un piacere. Da collega, visto che sono laureato pure io in Giurisprudenza, lo trovo un furbissimo avvocato di provincia».

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