Home » Léa Seydoux: “Rimarrete sorpresi da una Bond Girl inedita. Daniel Craig? Un aspetto mi attrae di lui”
Cinema

Léa Seydoux: “Rimarrete sorpresi da una Bond Girl inedita. Daniel Craig? Un aspetto mi attrae di lui”

Léa Seydoux, la Bond Girl di Daniel Craig, si racconta a ‘Io Donna’

Léa Seydoux: “Rimarrete sorpresi da una Bond Girl inedita. Daniel Craig? Un aspetto mi attrae di lui”. L’attrice che interpreta la Bond Girl al fianco di Daniel Craig, si racconta in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘Io Donna’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Nell’attesissimo No Time to Die ritorna al ruolo della compagna di 007, Madeleine Swann. Come si è evoluto il personaggio?
“Rimarrete sorpresi, perché si tratta di una Bond Girl inedita, proprio come il film, che non ha nulla in comune con Spectre. Per le riprese di quello di Sam Mendes era tutto pianificato, tutto quadrava, mentre con Cary Joji Fukunaga non c’era un vero e proprio copione.

Eravamo sempre in preda a una scarica di adrenalina, in un perenne stato di urgenza, cosa che mi è piaciuta perché avevo voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. Il mio ruolo è più intenso, più complesso: è un personaggio che spero piacerà alle donne… Si potranno identificare con lei. Madeleine Swann non è né un agente segreto né un’eroina dotata di superpoteri. È una donna rappresentata in tutta la sua vulnerabilità. È imperfetta, un po’ goffa. È forse l’unico elemento di realtà-verità nell’universo di 007.

Non intendo rivelare la trama, ma è un personaggio che James Bond vuole salvare. È la prima Bond Girl che non si definisce attraverso la sua sessualità. Non è affatto una donna oggetto creata per soddisfare le fantasie maschili, ma ciò non toglie nulla al suo fascino”.

Léa Seydoux: “Daniel Craig è illeggibile, è questo che mi attrae di lui”

Daniel Craig, un attore dal fascino a tratti glaciale…
“Glaciale? Sprigiona piuttosto un senso di impenetrabilità. È misterioso. Daniel Craig è illeggibile, è questo che mi attrae di lui: le persone facilmente leggibili mi annoiano. Allo stesso tempo, al di là della superficie, è profondamente umano. Trovo che, fra tutti i James Bond, lui sia il più toccante… L’agente 007 è il suo ruolo più riuscito: lo incarna alla perfezione. Daniel è come una noce di cocco: in superficie è duro, ma dentro è tenero. Mi riconosco abbastanza in questo modo di essere”.

Che cosa la ispira in un’attrice o in un attore?
“La capacità di trasformarsi e di lasciare comunque una traccia. Mi riempie di orgoglio ripensare a tutti i personaggi che ho interpretato: sono stata una principessa, un’alcolizzata, una lesbica, la lettrice di una regina… Mi piace esplorare, ma la cosa che più mi ispira in un attore è spesso quel particolare che lo rende identificabile e che ci cattura: la sua voce, la sua figura, il suo modo unico di muoversi nello spazio. Robert Bresson diceva sempre: «Il talento è fascino»”.

Ha in mente qualcuno in particolare?
“Ho sempre voluto essere Marlon Brando! Quando l’ho visto per la prima volta sullo schermo, mi ci sono riconosciuta. Quell’aspetto ruvido, quella presenza, quel lato indomito, sono cose che conosco bene. Sono una donna, ma ho una natura più maschile che femminile. La seduzione non mi appartiene. Mi offro così come sono, ma allo stesso tempo sono paradossale, perché cambio continuamente d’abito… Alla fine è la mia natura profonda a prevalere, questo lato brusco e ineludibile”.

Léa Seydoux: “Ho sempre voluto essere Marlon Brando!”

Ha conservato la sua parte infantile?
“Sono ancora una bambina. Ho 34 anni – spesso devo fare i conti per esserne sicura – ma, dentro di me, la mia età non ha un vero significato. Il tempo passa, le esperienze ci fanno evolvere. Tuttavia, nel profondo, non sono mai cambiata. Mi sento come in quella canzone di Alain Souchon che mi piace tanto: (canta) «Ho dieci anni. So che non è vero, ma ho dieci anni. Lasciatemi sognare di avere dieci anni…». Il seguito è fantastico: «Se non mi credi, ehi! Vedrai come ti concio durante la ricreazione…». Quando sono con mio figlio, che ha tre anni (George, avuto dall’ex modello André Meyer, ndr), ho la sua stessa età”.

Come si descriverebbe in quanto giovane madre?
“Ho sempre desiderato avere un figlio. Mi sono proiettata nel ruolo di madre fin da quando ero bambina. George è addirittura meglio di quanto potessi immaginare. Tra noi c’è una tale empatia che conosco tutti i suoi desideri, i suoi sogni e le sue paure. Non gli ho mai parlato come si parla a un bebè, e lui si esprime come un bambino di sei anni. Ma gli lascio il suo spazio di bambino, la sua spensieratezza. Non mi considero una mamma perfetta: a volte è difficile essere madre. Mi concedo il diritto di essere imperfetta”.

Lei è anche un simbolo dell’eleganza francese, è la musa di Louis Vuitton… Cosa la affascina di questa maison?
“Mi affascinano la personalità e la creatività di Nicolas Ghesquière. È un grande artista, di cui ammiro la curiosità e la cultura senza limiti. Si interessa a tutto: alla storia, al cinema, alla cultura pop, al mondo delle idee e al mondo della strada. Ha creato un suo linguaggio, una sua idea di moda. Esiste uno stile Ghesquière, immediatamente riconoscibile. Non si può dire la stessa cosa di molti altri stilisti”.

Léa Seydoux: “Mi sono proiettata nel ruolo di madre fin da quando ero bambina”

Sul suo account Instagram, c’è un unico post e parla da solo: il manifesto del movimento del Time’s Up contro le molestie sessuali. Attraverso il suo lavoro e i suoi viaggi in Africa con sua madre, Valérie Schlumberger, nell’ambito delle attività dell’associazione Empire des Enfants, ha potuto conoscere realtà molto diverse per quanto riguarda la posizione femminile nella società. Cosa pensa della condizione delle donne oggi?
“Il mondo sta cambiando considerevolmente, la parola si sta liberando, le regole si stanno ridefinendo e siamo ormai a una svolta storica. Che le donne debbano avere gli stessi diritti degli uomini è una certezza che da sempre porto dentro di me. Detto questo, non mi sono mai sentita inferiore agli uomini; nulla mi ha mai impedito di fare qualcosa per il solo fatto di essere donna.

Non mi sono mai definita in base alla mia sessualità, al mio genere. D’altra parte, mi sento altrettanto “uomo”. Più di tutto, mi considero un individuo. È ovvio che devo la mia libertà a tutte le lotte precedenti condotte dalle donne! Ai tempi di mia madre era tutto molto più complicato. Le donne erano vittime di stereotipi, stigmatizzate, schiacciate da una misoginia tacitamente dilagante e accettata dalla società.

Non ho grandi lezioni da dare. Ho un figlio e voglio che sia libero. Se mi chiede di mettergli il rossetto, glielo metto. Se vuole indossare le mie scarpe con i tacchi, ne ha il diritto… Rivendico le differenze e il loro rispetto”.

Léa Seydoux: “La mia Bond Girl vi stupirà”

Presto la vedremo in altri tre film…
“Mi è molto piaciuto interpretare il ruolo di una guardia carceraria in The French Dispatch di Wes Anderson, un regista dall’estetica straordinaria. Sono orgogliosa di aver recitato in Par un demi-clair matin di Bruno Dumont, in cui impersono una giornalista, una donna forte e potente. Un ruolo che fa da contrappunto a quello che interpreto in La storia di mia moglie, diretto da una donna eccezionale, Ildikó Enyedi, che racconta la storia di quanto sia difficile essere uomo, affrontando le proprie vulnerabilità.

Interpreto Lizzy, che viene vista attraverso i suoi stessi occhi, e questo mi piace: non è lei il soggetto principale, è parte integrante della sua proiezione, l’oggetto di tutti i suoi fantasmi e delle sue paranoie. Mi vengono rivolte molte domande sulle donne, ma nemmeno essere un uomo oggi deve essere facile. Li vedo da tutte le parti messi all’angolo, con grande violenza e veemenza, e troverei più edificante, più dignitoso, il saper perdonare anche gli uomini, facendo uno sforzo per capire. C’è bisogno di riconciliazione e di dialogo. Questa è la mia speranza”.

Seguici anche su Facebook. Clicca qui per diventare fan della nostra pagina ufficiale 

Ultima ora:
Scontro Cina-Usa su Covid-19, Trump twitta, Pechino risponde: il botta e risposta

Bologna, nudo nel parco davanti ai bambini: 27enne nei guai

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com