Caterina Guzzanti si racconta a “I Lunatici” su Rai Radio2
Caterina Guzzanti: “In questo momento stiamo soffrendo. Boris tra le serie più viste dimostra un aspetto. Sulla mia famiglia”. L’attrice romana è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.
Caterina Guzzanti sui primi giorni di libertà: “I primi giorni di fase 2? Per me non è cambiato granché. Nel mio condominio abbiamo iniziato a ripulire il cancelletto, il portone, il numero del civico, abbiamo iniziato a fare questi lavori, qui per fortuna con i condomini andiamo d’amore e d’accordo. Sono felice, mi dà tanta soddisfazione e felicità fare delle cose concrete visto che faccio un mestiere che è fatto di fuffa, per dire. Quando vedi una parete pittata ho una bella soddisfazione. Bisognerebbe fare tutti un po’ di attività manuale. Però almeno in questi mesi ho evitato di mettermi ai fornelli a fare il pane, purtroppo la cucina non è la mia passione, non è il mio forte”.
Caterina Guzzanti: “Riapertura Cinema e Teatri? Mi sia per spazi all’aperto”
Il mondo dello spettacolo dopo il lockdown: “Non ho seguito benissimo, la data del 15 giugno mi pare uscita un po’ all’improvviso. Tutti ci siamo fatti sentire a modo nostro, con più o meno garbo, probabilmente le nostre richieste sono state accolte, se non ci avessero fatto aprire per tutto il 2020 sarebbe stato veramente un problema. Mi auguro che la data del 15 giugno si riferisca alle arene e agli spazi all’aperto, al cinema a giugno già non ci va nessuno, figuriamoci adesso. Credo che sui film in uscita ci sia una lista d’attesa lunghissima e non so quanto il pubblico sarà felice di chiudersi dentro a una sala, nonostante le distanze. Sui teatri per esempio è assurdo che si dica che si riapre il 15 giugno, non c’è ancora un protocollo di sicurezza per i lavori sul palcoscenico. Non credo che qualcuno andrà a vedere attori che si girano attorno con una mascherina”.
Caterina Guzzanti: “Quarantena? Ho iniziato a studiare lo spagnolo, ho fatto due lezioni e poi ho lasciato stare”
Sulla quarantena: “Mi ha lasciato un certo equilibrio interiore, anche se ho alternato ondate di depressione ed euforia, come se avessi una sindrome bipolare. Vorrei laurearmi in ingegneria genetica, ho dato un’occhiata, alcune cose me le ricordo, però non riesco a studiare da sola, non sono abbastanza disciplinata, non sempre riesco ad organizzarmi. Ho iniziato a studiare lo spagnolo, ho fatto due lezioni e poi ho lasciato stare.
Poi mi sono abbastanza rasserenata, mi fa impressione parlarne al passato, ma effettivamente oggi ho fatto un giro e tutti i negozi erano aperti. In questa quarantena la gente si è rivista qualsiasi cosa, ogni tanto mi fermano e mi dicono che mi hanno rivisto ieri sera, ma non sanno in cosa. Se tutti quelli che mi chiedono e mi hanno chiesto in questi anni quando esce la quarta stagione di Boris si iniziassero a vedere Liberi Tutti su Raiplay secondo me sarebbero molto soddisfatti. Boris? Il fatto che sia ancora tra le serie più viste in Italia dimostra che è un cult. Non invecchia”.
Sulla sua infanzia e adolescenza: “Non ho sempre voluto fare l’attrice. Volevo fare la veterinaria, poi mi sono presa tutta una serie di funghi dai gattini che raccoglievo per strada. Molti ne portavo a casa di nascosto. Mi impuntavo parecchio, per fortuna avevamo il giardino. Alla fine, chiedendolo ogni giorno, sono riuscita a farmi regalare il cane. Corrado e Sabina erano complici. Lavoro? Mi è piaciuto subito, mi è sembrato veramente un bel vivere. All’inizio non mi rendevo conto, se non è un hobby ci vuole grandissimo impegno. In questo momento stiamo soffrendo, è un bel casino, manca un protocollo condiviso, dovevo iniziare delle cose a maggio che per ora sono state rimandate a settembre, poi boh. L’idea di fatturare zero un po’ fa… “.
Caterina Guzzanti: “Siamo una famiglia normalissima, non ci mettiamo a fare i giullari”
Sulla sua famiglia famosa: “Siamo una famiglia normalissima, non ci mettiamo a fare i giullari, ma neanche nella vita in generale, lo facciamo per lavoro. Molte persone che fanno questo lavoro in realtà sono molto riservate, ci sono tanti esibizionisti ma anche persone molto timide”.
Sul lavoro che c’è dietro ai suoi personaggi: “Biondic? Era nata da Corrado Guzzanti e Serena Dandini. Erano gli anni della Moric, di Megan Gale, ogni tanto veniva fuori una bona che faceva la pubblicità a una marca di telefonia che durava due o tre anni, arrivava a fare un film e poi finiva nel dimenticatoio. Veniva invitata spesso dappertutto ma non si capiva a fare cosa. L’idea era prendere in giro quel mondo lì, il mondo degli stacchetti. Susanna la ragazza di Facebook? E’ una signora che ho incontrato a Viale Somalia, una persona molto simpatica, con grande voglia di chiacchierare, che mi ha attaccato un gran bottone su sua figlia a Bracciano. Molti personaggi nascono anche da un incontro, tu rubi un po’ il modo di parlare o di muoversi”.
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