Gino Strada su Silvia Romano, il fondatore di Emergency parla della giovane a ‘La Stampa’
Gino Strada: “Silvia Romano immagine di Italia migliore. Polemiche sintetizzabili con una frase”. Il fondatore di Emergency parla della giovane tornata in Italia in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘La Stampa’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Silvia Romano? «Una bellissima notizia. Era passato davvero tanto tempo. Anche le notizie che filtravano erano diminuite, un’altra cosa che affievolisce le speranze. Immagino quello che ha passato questa ragazza e la sua famiglia. Non so la dinamica della sua liberazione ma mi sembra del tutto irrilevante».
In questo anno e sette mesi, per molti Silvia Romano è stata l’immagine dell’Italia migliore.
«È così. Chi sceglie di andare in posti pericolosi o dove ci sono grandi difficoltà, solo per portare aiuto, merita tutto il nostro sostegno. È un pezzo di Italia che mi piace molto. Mi spiace solo che arrivi a Milano quando ancora c’è questa situazione».
Ma c’è anche chi ha avuto da dire su Silvia Romano. «Una ragazza avventata», il giudizio più leggero. Come risponde a queste persone?
«Sono solo banalissimi luoghi comuni. Sintetizzabili in una frase sentita mille volte. “Se stava a casa sua non succedeva niente”. Sono frasi solo frutto di leggerezza, ignoranza e indifferenza. Non è vero che se stava a casa sua non cambiava niente. La solidarietà cambia la vita alle persone, anche a quelle che non conosciamo di persona e stanno in luoghi lontani».
Gino Strada: “Silvia Romano? Ce ne sono tanti che praticano volontariato in Italia o altrove”
[…] Poi c’è chi anche questa volta tirerà in ballo che per liberarla lo Stato ha dovuto pagare.
«Non è vero che si sia sempre pagato. E poi io non mi scandalizzo se uno Stato paga per liberare un connazionale rapito in zone difficile. E a chi obietta che con quei soldi si poteva fare altro e meglio, ricordo che si sta parlando di questi tempi di commesse per sottomarini militari e per gli aerei F35. Quelli sì sono soldi inutili».
[…] Ma oggi le Silvia Romano sono un’eccezione?
«Ce ne sono tanti che praticano volontariato in Italia o altrove. Sto trovando sempre più ragazzi che vengono da noi e si mettono a disposizione, lavorano gratis con coscienza e senza pensare al proprio tornaconto personale. Ritengono che sia un loro dovere. È davvero l’Italia migliore».
Ma a proposito di Italia, trovandosi in un suo ospedale in Afghanistan o chissà dove, non ha mai pensato che, voltandosi, dietro non c’ era proprio niente? Non lo Stato almeno.
«Regolarmente. Dalla politica non ci si può aspettare un sostegno all’impegno umanitario. Al di là delle parole fumose e di circostanza. Se volete fare qualcosa tagliate le spese militari. Non lo fa nessuno, a destra ma nemmeno a sinistra. Per fortuna ci sono ragazze come Silvia Romano».
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