Piero Angela in quarantena parla dei suoi giorni in isolamento a ‘Il Corriere della Sera’
Piero Angela: “In quarantena ho capito l’importanza di un aspetto. Fase 2? Ho un timore”. Il divulgatore scientifico parla dei suoi giorni in isolamento lontano dagli affetti più cari in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’.
Il dolore per una perdita. “Ho perso un amico carissimo. Un pomeriggio mi ha chiamato per dirmi che voleva salutarmi e abbracciarmi. Cosa insolita, perché ci sentivamo sempre la sera. Ma era ben consapevole di quello che gli stava capitando. Per me è stato un momento doloroso, soprattutto perché non ho potuto salutarlo. L’hanno cremato a Viterbo, a Roma non c’era posto. Non è potuto andare nessuno, nemmeno i suoi familiari. Questa è stata una cosa molto dura”.
La mancanza degli affetti. “Ho capito quanto sono importanti cose piccole come un pranzo con gli amici e con i parenti. Ogni tanto faccio delle video chiamate ai miei nipoti, però è una cosa un po’ meccanica, fredda: stare insieme è un’altra cosa. Il 4 maggio li rivedrò e sarà un momento importante”.
Secondo Piero Angela gli italiani hanno reagito bene alla pandemia. “Gli italiani sono indisciplinati per natura, ma in questa occasione si sono spaventati, quindi hanno obbedito alle regole”.
Il timore per la fase 2. “Temo questa ‘apertura dei cancelli’, anche se molto graduale. Non siamo preparati. Se si guardano i contagiati ufficiali il numero è ancora basso, ma la mortalità è molto più alta rispetto alla normale influenza. Dobbiamo stare attenti finché non ci sarà il vaccino”.
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