Gino Paoli, la quarantena e non solo, l’intervento a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1
Gino Paoli: “Quarantena e il mio brano tornato attuale, vi spiego cosa penso. Appena potrò uscire…”. Ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il cantautore racconta come sta vivendo queste settimane di lockdown.
Come ha vissuto la riapertura del ponte a Genova?
“Oggi per Genova è un giorno importantissimo, sono molto contento, da quello che ho visto il ponte di Renzo Piano è bellissimo, una cosa meravigliosa, come al solito lui è il più bravo di tutti. Mi sento orgoglioso e la prima cosa che farò quando di potrò uscire sarà andare a vedere il ponte”.
Come sta in quarantena?
“Sto benissimo, ho una bella casa, i nipotini che girano per le stanze e con noi c’è anche mia suocera, che è un’ottima cuoca e una donna straordinaria”.
In questo periodo di chiusura nelle nostre case in molti hanno tirato in ballo il suo brano ‘Il cielo in una stanza’. Le fa piacere?
“Da quando faccio questo lavoro le mie canzoni sono state usate in un sacco di maniere, una canzone puoi usarla come vuoi. Mi va bene tutto”.
Cosa ha voluto comunicare con quel brano indimenticabile?
“Ho cercato di comunicare in modo molto semplice qualcosa di estremamente complicato. Quando ho pensato a quella canzone volevo descrivere una cosa che si chiama orgasmo, un qualcosa che nessuno capisce, nessuno può stabilire cos’è, qualcosa di labile, di assolutamente impossibile da fermare. Un po’ come la felicità”.
Ora che passa le sue giornate a casa per il lockdown le capita di riascoltare qualche volta le sue canzoni?
“Non ascolto mai le mie canzoni, non lo faccio neanche per idea. E’ come chiedere ad un pasticciere se mangia le sue paste…io preferisco scrivere canzoni piuttosto che ascoltarle”.
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