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Coronavirus Italia, scoperto il “giorno 0” in Lombardia: così è iniziato tutto

Coronavirus Italia, scoperto il “giorno 0” in Lombardia: la data

Coronavirus Italia, scoperto il “giorno 0” in Lombardia: così è iniziato tutto. I primi casi in Italia, dunque, partono quando gli italiani erano solo attenti alle notizie che arrivavano da Wuhan, tutto mentre in Lombardia, e parte del Veneto, il virus si stava già propagando a macchia d’olio. Ma per capire bene la vicenda bisogna fare un rapido riepilogo.

Tutto parte il 31 dicembre, quando i responsabili del sistema sanitario di Wuhan parlano per la prima volta di «polmoniti anomale». Solo una settimana dopo, però, le autorità cinesi confermano di aver identificato un nuovo ceppo di coronavirus.

Siamo al 7 gennaio, giorno in cui tutto il mondo viene messo al corrente dell’esistenza del Covid-19. E tre giorni dopo l’Oms, di fatto, ufficializza l’epidemia in Cina. Infine, il 22 gennaio Wuhan entra in quarantena. Qui entra in scena, nostro malgrado, la Lombardia.

Secondo quanto riportato da ‘Il Corriere della Sera’ “il 26 gennaio, senza che nessuno in quel momento se ne rendesse conto, 46 milanesi e 543 lombardi collocano i primi sintomi di quella «remota» malattia. Il 29 gennaio vengono infine ricoverati allo «Spallanzani» di Roma i primi due turisti cinesi «positivi», e il giorno dopo l’Italia blocca i voli dalla Cina. Da quel momento, il Covid-19 non arriverà più a Malpensa in aereo. Ma, tranne che a Sondrio, già circola a Milano e in tutta la Lombardia”.

Coronavirus Italia, scoperto il “giorno 0” in Lombardia

Nel mezzo di tutto ciò, i 26 giorni che probabilmente hanno segnato il destino dell’Italia e dell’Europa con l’epidemia. Si, perché il 21 febbraio a Codogno viene scoperto il primo caso «positivo». Ma almeno 1200 persone in tutta la Lombardia avevano già contratto il coronavirus, 160 dei quali tra Milano e provincia.

È la fotografia della «Fase 0» fatta da una recente analisi della task-force sanitaria della Regione Lombardia e pubblicata dal Corriere della Sera, secondo cui, è altamente probabile che già in quel momento solo a Milano ci fossero già i primi 46 casi di Covid-19

Solo il 21 febbraio, però, l’Italia realizza che è arrivata l’epidemia. Da quel momento partono una serie di iniziative adottate dal Governo, ma soprattutto dalle Regioni, che risulteranno completamente sbagliate, al punto da produrre una diffusione sconfinata del virus e migliaia di vittime, soprattutto in Lombardia.

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