Mafia e Coronavirus, Gratteri avverte sui rischi di infiltrazione nell’economia
Mafia e Coronavirus, Gratteri: “Il rischio delle organizzazioni criminali è soprattutto uno”. Il procuratore di Catanzaro ai microfoni di Sergio Nazzaro, parla nell’ambito di uno studio per il centro studi internazionale Global Initiative against Transnational Organized Crime (Iniziativa globale contro il crimine organizzato transnazionale, Gi-Toc) sui rischi di infiltrazione delle mafie nell’economia, in Italia e all’estero, a causa dell’emergenza coronavirus.
“Nel momento in cui noi sappiamo che per esempio la ‘ndrangheta é molto presente in Germania in vari ambiti come le costruzioni o la ristorazione, e che in paesi come la Germania e l’Italia, dove le attività di imprenditori e commercianti onesti sono state bloccate per la pandemia non riescono ad andare avanti, è ovvio che vari imprenditori potrebbero rivolgersi agli usurai. A quel punto, il gioco è fatto”, spiega Gratteri.
E ancora: “Questo si verifica perché gli usurai della ‘ndrangheta si presentano inizialmente con interessi bassi perché poi l’obiettivo é quello di rilevare l’attivita commerciale attraverso l’usura e poi farne riciclaggio”.
Infine, secondo Gratteri “la mafia non si sostituirà mai allo Stato in senso stretto. Cioè la mafia si nutre del consenso popolare, è tra di noi e si nutre tra di noi, con gli uomini all’interno delle istituzioni. Quindi, le mafie non la vivono come una contrapposizione. Il burocrate, il funzionario, il politico: per le mafie sono degli interlocutori con i quali trovare un punto di incontro”.
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