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Cercasi finti criminali, a Napoli spunta il listino parodia per tg e giornali: “Se non avete nulla da mostrare…”

Cercasi finti criminali, a Napoli spunta il listino parodia

Cercasi finti criminali, a Napoli spunta il listino parodia per tg e giornali: “Se non avete nulla da mostrare…”. L’ironia è nata a Napoli, o almeno da queste parti è un disciplina applicata bene in ogni circostanza. E così dopo decine di servizi mandati in onda da Tg e pubblicati da giornali su presunte violazioni delle norme anti contagio all’ombra del Vesuvio, arriva la risposta tutta partenopea alle continue illazioni: un listino per facilitare il lavoro alla stampa nazionale.

Dai semplici furbetti della quarantena, fino ad arrivare a finti scippatori e famiglie che girano in motorino in nove e senza indossare il casco, il giornalista Pino Aprile stila un vero e proprio menù con ampia scelta. “Consapevoli che se Napoli continua a deludere i programmatori televisivi, molte “trasmissioni di approfondimento” entrerebbero in crisi e dovrebbero mandare in onda le immagini del colera del 1973”, scrive Aprile sul suo blog. Di seguito il listino.

“Nata a Napoli una istant-sturtup, chiamata “Chella Munnezz ‘e Napule”, per venire incontro alle necessità di trasmissioni televisive di “approfondimento giornalistico” (vabbe’, dai!, si fa per dire) obbligate a mostrare l’inciviltà dei terroni, specie partenopei, e a maggior ragione quando il mancato rispetto delle norme anti-contagio (“iorestoacasa”, “no assembramenti”) tocca picchi altissimi a Nord, in aree infestate dal coronavirus, e addirittura record in zone-focolaio, in Lombardia, quali il Lodigiano (circa il 70 per cento della popolazione in giro).

PEZZO FORTE DELLA “CASA”: CIRUZZ ‘A SFACCIMMA: IN 9 SUL MOTORINO, SENZA CASCO E MASCHERINA, PIÙ STARNUTI E SPUTI

Per evitare mortificanti situazioni di imbarazzo a inviati dal Nord (che pure avrebbero a tiro di telecamere e microfono le aree a maggior tasso di trasgressione delle norme anti contagio), costretti a vagare in una Napoli deserta, piazze mute che manco quelle metafisiche di Giorgio de Chirico”

[…] Consapevoli che se Napoli continua a deludere i programmatori televisivi, molte “trasmissioni di approfondimento” entrerebbero in crisi e dovrebbero mandare in onda le immagini del colera del 1973 (24 morti: una strage dovuto all’incapacità meridionale, mentre in Lombardia sono riusciti a contenere le vittime in circa 12mila, per ora); preoccupati per la tenuta dei posti di lavoro di cotal genìa di professionisti dell’informazione tv (cui va riconosciuto il merito di aver fatto riscoprire a tanti spettatori il piacere della lettura e della tombola)”.

il giornalista propone infine un listino prezzi per le comparse da arruolare e riempire i servizi televisi.

“Trasgressore di distanza relazionale da covid-19:

300 euro al minuto se ben vestito e italofono, e con mascherina;

700 euro al minuto se biascicante partenopeo “dei quartieri” (a teatro è un’altra cosa), con sottotitoli e, da “tipico napoletano”, luridamente vestito, mascherina penzolante, come da esempio ministeriale;

prezzi raddoppiati se “con famiglia”;

sovrapprezzo di 150 euro se senza mascherina;

aggiunta di 500 euro se con motorino e senza casco, né mascherina;

aggiunta raddoppiata se in motorino, senza casco, senza mascherina e con famiglia (passaggio con il rosso, omaggio della casa);

aggiunta di 100 euro ogni starnuto e 50 ogni sputo (offerta cumulativa, senza limiti di espulsioni contaminanti o no, comunque disgustose: 1000 euro; valida solo fino a domenica);

schifezze di gruppo: sul totale, sconto del 15 per cento;

per Ciruzz ‘a sfaccimma, prezzi raddoppiati e versamento del 50 per cento alla prenotazione; in caso di richieste contemporanee, vince l’offerta più alta.

Per trasmissioni che senza anti-meridionalismo chiuderebbero (quelle condotte da Del Debbio, o Giletti, per citarne solo due) le tariffe sono quintuplicate

Il pagamento in chiaro (senza Iva, come da possibilità di legge, per le cooperative culturali) non può superare il 10 per cento del totale.

“CHELLA MUNNEZZ ‘E NAPULE”: UNA GARANZIA

Certi di poter offrire un servizio il linea con le necessità e la qualità della più grande azienda culturale del Paese, il management e lo staff di “Chella Munnezz ‘e Napule” porge i suoi distinti saluti (a distanza, con i guanti e mascherina: siamo in isolamento da epidemia; restateci lontano, per favore. Anzi, se si può, anche quando passerà l’epidemia: continuate a restarci lontano)”.

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