Coronavirus, Tar Catanzaro dà ragione a un cittadino: la quarantena è valida solo se il Comune ha notificato la stessa ai propri cittadini
Coronavirus, Tar Catanzaro dà ragione a un cittadino: quarantena valida solo se il Comune ha notificato. È la sentenza del Tar di Catanzaro che ieri, mercoledì 15 aprile, si è espresso in merito al ricorso presentato da un imprenditore crotonese. L’uomo, autorizzato ad allontanarsi dalla propria abitazione per svolgere la sua attività lavorativa, lo scorso giovedì era stato fermato dalle forze di polizia mentre ritirava un oggetto da consegnare a terze persone.
Non rientrando nelle sue mansioni occupazionali era stato quindi obbligato, per la violazione delle prescrizioni anticontagio vigenti, al pagamento di una sanzione da 533 euro e sottoposto alla quarantena obbligatoria di 14 giorni prevista dall’ordinanza della Regione Calabria emanata il 20 marzo 2020. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa Adnkronos
Entrambi i provvedimenti, notificati a mano dagli agenti che lo hanno invitato a recarsi a casa e contattare l’Asp di Crotone, sono stati impugnati dagli avvocati Francesco Verri e Sandro Cretella innanzi al Tar di Catanzaro chiedendo un verdetto urgente che ne sospendesse gli effetti.
Il presidente del Tar ha emesso un decreto in cui affermando che la persona deve ritenersi ‘libera’ finché non riceve la notifica dell’applicazione della quarantena obbligatoria da parte del Comune di residenza e si è riservato di decidere il prossimo 6 maggio sull’annullamento dell’ordinanza regionale che prevede tale misura.
“Riteniamo illegittima – spiega Verri all’Adnkronos – l’imposizione ai cittadini, attraverso un’ordinanza regionale, della quarantena obbligatoria quando si contravviene ai divieti vigenti. Si tratta, nella sostanza, di una misura detentiva. Ma solo il legislatore statale può prevedere sanzioni penali per condotte illecite e il giudice è l’unico titolare del potere di applicare una sanzione che priva il cittadino della libertà personale: non Asp, Comuni o Regioni. Crediamo che l’ordinanza del presidente della Regione Calabria violi la Costituzione italiana e la Convezione europea dei diritti dell’uomo”.
Coronavirus, Tar Catanzaro dà ragione a un cittadino
L’odierno decreto potrebbe costituire un precedente per tutti coloro che oggi si trovano in Calabria. “I calabresi costretti a casa su indicazione delle forze dell’ordine sulla base di questa ordinanza regionale, in realtà, – aggiungono gli avvocati Verri e Cretella – possono uscire finché non ricevono la notifica da parte del sindaco che li sottopone a quarantena immediata. Il Tar ha chiarito che il foglio consegnato dalle forze di polizia è inefficace.
Occorre un provvedimento specifico individuale da parte del Comune che concretizza il divieto di allontanarsi alla propria abitazione. Attendiamo maggio per capire se l’ordinanza della Regione Calabria verrà annullata perché, come da noi denunciato, è illegittima in quanto arroga ad un organo politico la facoltà di applicare sanzioni di fatto penali, paragonabili alla detenzione domiciliare, senza che vi sia un processo”.
Qualora l’istanza di illegittimità dell’ordinanza del 20 marzo 2020 dovesse essere accolta non si esclude che la Regione Calabria possa essere condannata ad eventuali risarcimenti dei danni ai cittadini sottoposti illegalmente a quarantena obbligatoria.
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