Coronavirus, misure prolungate ancora ma con qualche riapertura, vediamo le date a cui puntare per il ritorno non proprio alla normalità
Coronavirus, misure prolungate ancora ma con qualche riapertura. L’Italia rimarrà chiusa per altre tre settimane, fino al 3 maggio. Il premier Giuseppe Conte annuncerà oggi l’ennesimo Dpcm per contrastare il coronavirus: il lockdown sarà prorogato. Ci sarà qualche riapertura.
Apriranno le imprese delle filiere legate all’agroalimentare, alla farmaceutica e alla meccanica. E poi tireranno su le saracinesche le cartolibrerie e le librerie. Sempre con l’obbligo di rispettare le misure di prevenzione e distanziamento sociale. A partire dalle mascherine e dai guanti.
A partire dal 4 maggio, quindi, ripartirà il Paese ma molto dipenderà dalla curva dell’epidemia e dall’indice R0 di contagio. Il governo pensa alla possibilità che la ripartenza delle attività produttive e commerciali sia gestita e scaglionata a seconda dei territori. In questo caso sarebbero i prefetti a dire quale azienda riaccendere e quale no.
La fase due sarà anche vincolata dai passi in avanti ottenuti nel frattempo per monitorare il virus. Dalle app allo screening di massa. Di sicuro il momento della «convivenza con il coronavirus», per citare le parole di Conte, si allontana. Il distanziamento sociale farà parte della vita di tutti: dai mezzi pubblici ai posti di lavoro, passando per i negozi.
Alla fine Palazzo Chigi ha deciso di arrivare al 3 maggio per inglobare anche il ponte della festa dei lavoratori. Un’altra data a rischio assembramenti. La linea tracciata dal Viminale per le feste di Pasqua sarà confermate anche per altre due ricorrenze: tolleranza zero, tutti a casa.
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