Inaugurazione ospedale Milano, Crimi accusa i vertici della Regione Lombardia di aver violato le norme anti assembramenti sul coronavirus
Inaugurazione ospedale Milano, Crimi: “Violate norme anti assembramenti. Pompa magna per 24 posti letto…”. Ospite ad ‘Agorà’ su Rai3 il viceministro dell’Interno e leader del M5S, parla dell’inaugurazione avvenuta ieri a Milano in barba alle norme adottate dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
“Col decreto Cura Italia sono stati stanziati 50 milioni di euro, dei quali 8 milioni dati alla regione Lombardia. Vogliamo sapere che intende fare la regione di quegli 8 milioni. Mentre fanno l’inaugurazione di questa struttura a Milano, che ospita 24 pazienti, in pompa magna, violando tra l’altro tutte le norme legate agli assembramenti, forse dovrebbero anche auto-multarsi per queste attività… Mentre c’è questo, a Brescia si piangono ancora i morti. Noi vogliamo anche a Brescia una struttura temporanea”.
E ancora: “A Brescia abbiamo una situazione drammatica, quasi quanto quella di Bergamo. C’è un appello da parte dei sindaci bresciani a realizzare anche a Brescia una struttura temporanea che vada ad agganciarsi a quella dell’ospedale. Purtroppo da questo punto di vista la regione Lombardia non ha dato nessuna risposta”.
Poi la precisazione sulle passeggiate con i figli, a proposito dell’ultima circolare del Viminale. “Non cambia niente, è stata sempre consentita l’attività motoria intorno a casa per necessità – ricorda – Se intorno casa, oltre a fare la mia attività motoria necessaria per il mio stato di salute, porto il mio bambino, è consentito, tutto qui. Non è cambiato nulla”.
Sulle mascherine: “stiamo cercando come governo di fare il possibile, si sta lavorando sugli esteri per avere la massima disponibilità possibile. La distribuzione avviene attraverso le regioni, stiamo cercando di dire alle regioni di dare contezza di come vengono distribuite queste mascherine. L’esigenza è quella di coprire anche quei medici che stanno assistendo le persone non ospedalizzate”.
Infine, chiosa sulla sanità: “Noi siamo sempre stati per riportare la sanità a livello nazionale, perché oggi le regioni stanno dimostrando la differenza di trattamento”.
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