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Miracoli ad Andria e Bergamo in contemporanea: dalla Sacra Spina spunta una fioritura. L’annuncio

Miracoli ad Andria e Bergamo in contemporanea: dalla Sacra Spina spunta una fioritura. L’annuncio del vescovo di Bergamo

Miracoli ad Andria e Bergamo in contemporanea. Ad annunciare uno dei prodigi, è Monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, che qualche giorno fa ha annunciato il miracolo della Sacra Spina avvenuto a San Giovanni Bianco.

“Care sorelle e cari fratelli, la venerazione della reliquia della Sacra Spina, custodita nella chiesa e dalla comunità parrocchiale di San Giovanni Bianco, si è storicamente alimentata ad un particolare segno, chiamato “fioritura”, che si verificherebbe in occasione della coincidenza del 25 marzo, solennità dell’Annunciazione di Maria, con la celebrazione del Venerdì Santo. Con grande gioia posso annunciare che il segno si è manifestato”.

Lo stesso evento, come riporta ‘Il Corriere della Sera’, si è verificato in contemporanea ad Andria, in Puglia, dove si trova l’altro frammento della corona di Gesù conservato nella basilica di San Nicola di Bari. Il prodigio, secondo la Chiesa, cade quando il 25 marzo, il giorno dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria, quindi il momento della nascita, coincide con il Venerdì Santo, cioè la morte. La straordinaria coincidenza c’era stata nel 2005, ma allora nulla era avvenuto. Quest’anno invece, sulla spina sono comparse due gemme di colore diverso dal legno.

“La prudenza, la serietà, le competenze di coloro a cui ho affidato il compito dell’osservazione della Reliquia e l’evidenza del segno mi inducono a confermare che questi è avvenuto. La venerazione nei confronti della sacra reliquia da parte della comunità parrocchiale di San Giovanni Bianco, delle comunità della Val Brembana, della Diocesi e oltre i confini della Diocesi, si rinnova alla luce di questo segno che ci riconduce alla Passione e Croce di Gesù e a ciò che rappresenta per la fede dei cristiani e per la salvezza dell’umanità”.

Miracoli ad Andria e Bergamo in contemporanea

“Il fatto che il segno avvenga nella concomitanza delle celebrazioni dell’Annunciazione e della Passione e Morte di Gesù e della sua Risurrezione, ci interpella a considerare con la mente e con il cuore la manifestazione dell’amore di Dio che si è comunicato nella vicenda di Gesù di Nazareth, nel mistero dell’Incarnazione e della sua Passione e Morte. I cristiani testimoniano con la loro fede, con la vita comunitaria e con la loro esistenza che la solidarietà di Dio nei confronto degli uomini, diventa sorgente di una speranza più forte di ogni male e della stessa morte, perché credono che il Crocifisso è risorto: Egli è il Vivente, che dà la vita”.

«Care sorelle e cari fratelli so come molti abbiano atteso con fede e preghiera questo segno: ora ci è stato donato non solo per essere venerato, ma perché i nostri occhi si aprano sulle tante spine che ancora trafiggono il capo del Signore, nei poveri, nei sofferenti, nei dimenticati, negli abbandonati, nei disprezzati e il nostro cuore si spalanchi perché si manifesti nei confronti di tutti i crocifissi nostri contemporanei la forza dell’amore che attinge al gesto supremo dell’amore di Cristo e che la Sacra Spina “fiorita” rappresenta in modo così coinvolgente. Mi unisco a tutti voi nel ringraziare il Signore di questo prezioso segno, consapevole con voi che custodirlo significa alimentare di giorno in giorno la nostra fede in Gesù Cristo, Salvatore del mondo e testimoniarla con la trasparenza evangelica delle nostre umili esistenze», conclude infine il vescovo.

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