Coronavirus, reati cosiddetti comuni calano drasticamente durante la quarantena: la crisi nera per spacciatori, ladri e truffatori
Coronavirus, reati a picco durante la quarantena: crisi nera per spacciatori, ladri e truffatori. Affari fermi anche per spacciatori, ladri e truffatori. La quarantena e la relativa chiusura dei negozi, fa registrare un fermo senza precedenti.
A raccontarlo sono anche le statistiche che un po’ da tutta Italia raccontano come le denunce «classiche» siano crollate. Mentre salgono (in attesa di capire se si tratti davvero di un reato) le denunce per violazione dei divieti di circolazione stabiliti nei decreti per fronteggiare l’ epidemia.
Come riporta ‘Il Giornale’, “Negli uffici delle Procure e delle Questure, il flusso consueto delle notizie di reato è ormai ridotto ai minimi termini, se non fosse per le violazioni dei decreti. Tra le città dove i delitti sono crollati si segnala Trieste, che finora deteneva il triste record degli stupri e delle truffe, nonché in un solo anno di ben 1.698 furti in appartamento.
[…] C’ è poi la situazione di Milano dove il procuratore Francesco Greco, davanti ai numerosi casi di mancato rispetto dei divieti, sta meditando di incriminare gli irriducibili non per il 650, che è punito blandamente, ma per violazione delle norme sanitarie contro le epidemie, che non può essere liquidata con un’ oblazione.
Però anche a Milano le iscrizioni dei nuovi fascicoli sono di fatto ferme a causa della chiusura quasi totale degli uffici, per cui si aprono solo i fascicoli più gravi. Tutte le altre denunce verranno iscritte quando gli uffici riapriranno.
Anche qui il numero dei reati classici è crollato dai duecento al giorno dei mesi antivirus a poche decine. Crescono in modo allarmante le denunce per interruzione di pubblico servizio sporte dall’ azienda dei trasporti contro cittadini esasperati dall’ emergenza che se la prendono con l’ incolpevole personale”.
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