Parma, farmacia multata perché regalava mascherine sfuse, scoppia la polemica per l’intervento della Guardia di Finanza
Parma, farmacia multata perché regalava mascherine sfuse: è polemica dopo l’intervento della Guardia di Finanza intervenuta in una farmacia di Parma dove si vendono mascherine singole invece che a pacchetti di 50. Le fiamme gialle hanno notificato una sanzione di 1.032 euro ai proprietari della farmacia.
Si tratta delle mascherine azzurre, quelle un poco più spesse del modello basico e che normalmente sono vendute ai dentisti, (ce ne sono altre in commercio vendute invece singolarmente). Ebbene, andrebbero venduto a pacchetti di 50 e non singolarmente. Per questo motivo gli uomini della Guardia di Finanza hanno notificato il verbale.
Così, attraverso un messaggio via chat, nel giro di poche ore è partita la rivolta. Con 212 farmacisti dell’Emilia-Romagna e del Veneto pronti alla disobbedienza civile per solidarietà con la Farmacia Costa di Parma.
In periodi di non emergenza le mascherine dei dentisti si vendono a scatola perché prese singolarmente non hanno indicazioni di provenienza, scadenza etc… sarebbe, insomma, come vendere un singolo biscotto prendendolo da un pacchetto. Non si può fare. Ma data l’emergenza e la richiesta continua degli utenti, i farmacisti in questo caso si sono affidati al buonsenso.
«Se viene una persona che vuole andare a far la spesa e me ne chiede una io gliela vendo, se passa un medico o un infermiere che ha bisogno di due-tre mascherine gliele regalo, ne abbiamo regalato un mazzo a una casa per anziani, se arriva un vecchietto che non ha spicci gliela regalo. Insomma: ci vuole tanto a capire che così accontentiamo più gente che ha bisogno?».
Se la prende Simona Bertocco, che assieme a sua madre Maria Grazia Costa e sua sorella Franca Lisa Scolari gestisce la farmacia. Tra l’altro, come sua sorella ha fatto mettere a verbale, non solo «vendere le mascherine sfuse ci sembrava più sensato per servire più clienti», ma «tengo a precisare che non abbiamo applicato alcun aumento di prezzo».
Ultima precisazione: «Non ce l’abbiamo assolutamente con i finanzieri che, chiamati da qualcuno, hanno fatto solo il loro mestiere. Ce l’abbiamo però con il sistema che in casi di così grave emergenza non prevede deroghe. È assurdo», dice Simona Bertocco ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’.
Nella chat che mette assieme, appunto, 212 farmacisti di Emilia-Romagna e Veneto, la voce e la fotocopia del verbale ha fatto scandalo. La “pratica” è arrivata fino a Federfarma che ieri ha fatto sapere a tutti: non vi dovete preoccupare di niente, a questa vicenda pensiamo noi.
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