Farmaci per Coronavirus, facciamo il punto della situazione per quelli che attualmente stanno dando risultati negli ospedali italiani
Farmaci per Coronavirus, ecco quelli che stanno dando risultati. Anche se dalle notizie che arrivano, la diffusione del Covid-19 sembra un’onda inarrestabile, c’è chi non si arrende e le prova tutte. Vi abbiamo già parlato dei risultati raggiunti a Napoli con un farmaco anti artrite, sistema ripreso poi anche a Bergamo e Milano, e ora le terapie sembrano allargarsi ad altri farmaci.
L’edizione odierna de ‘Il Corriere della Sera’, fa il punto della situazione sui farmaci che si stanno man mano dimostrando efficaci nei malati di Covid-19.
“1 – Quali sono le opzioni terapeutiche utilizzabili oggi? Sia in Cina che in Italia, ma anche in altri Paesi, i pazienti vengono trattati per breve tempo con la combinazione lopinavir/ritonavir, antivirali inibitori della proteasi (enzima che spezza le lunghe molecole di proteine) utilizzati a lungo nella terapia dell’ Aids, nonostante la difficoltà di somministrazione e gli effetti collaterali piuttosto pesanti.
Al piano terapeutico può essere aggiunta la clorochina, un farmaco anti malaria. Un’altra possibilità che si sta rivelando interessante è rappresentata da remdesivir, farmaco non ancora in commercio (quindi somministrabile solo in via compassionevole) testato in passato, senza grande successo, nei pazienti con Ebola. La molecola è in grado di bloccare la replicazione del virus, dando un segnale di «fine catena».
Tutti gli antivirali fin qui descritti vengono usati al momento in via sperimentale. In tempi brevi partiranno degli studi volti a dimostrare la loro reale efficacia contro Covid-19: questo permetterà di arrivare a protocolli terapeutici condivisi.
Farmaci per Coronavirus, i risultati
2 – In diversi ospedali italiani (per esempio Milano, Napoli, Bergamo) i medici si affidano a tocilizumab, proteina che blocca gli effetti dell’ interleuchina-6 nei pazienti con artrite reumatoide: i risultati sono buoni?
L’interleuchina-6 (proteina prodotta dal sistema immunitario) è parte della cosiddetta «tempesta citochinica» che si verifica nei casi più gravi dell’infezione.
Nella storia naturale della malattia si susseguono, dopo l’incubazione, una fase di invasione virale, la reazione immunitaria e una terza fase di distruzione polmonare. La risposta alterata dell’ organismo è una componente molto importante di Covid-19.
Tocilizumab è, almeno teoricamente, in grado di bloccarne l’ eccesso, aiutando così il paziente a uscire dalla fase più critica. Non essendo un antivirale, non ha effetto contro il microrganismo.
3 – Il plasma delle persone guarite può essere un’opportunità valida, dato che fornisce gli anticorpi contro il virus? Si tratta di una strada tentata per contrastare Ebola in Africa, che non si è rivelata particolarmente efficace.
4 – E le terapie a base di cellule staminali? Rappresentano una possibilità interessante, ma che risulta inapplicabile oggi per il numero elevato di malati”.
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