Nicole Grimaudo, ex ragazza di Non è la Rai, tra l’altro, parla di quella esperienze e non solo ai microfoni del format ‘I Lunatici’ su Rai Radio2
Nicole Grimaudo: “Non è la Rai mieteva vittime, così mi sono salvata. La mia grande occasione soprattutto una”. L’attrice è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei.
Sull’infanzia e l’adolescenza: “Da bambina ero grassottella. Introversa. Facevo le classiche attività sempre con grande sforzo. Mi piaceva rimanere nella mia stanza, a casa, a guardare film. Ero timida e riservata, molto selettiva nelle amicizie. Molto legata alla figura di mia madre. Ogni tanto avevo slanci di follia. Ero particolare”.
Sulla sua carriera: “La mia grande occasione è stata Gabriele Lavia. Quello che mi ha preso dal nulla dandomi una fiducia importante. Fu un momento magico, non avevo mai calcato un palcoscenico, mi mossi su quel palco con una disinvoltura che non immaginavo di possedere”.
Su ‘Non è la Rai’: “Fu spensieratezza. Avevo 14 anni, fu una esperienza vissuta con grande leggerezza e grande stupore. Non è la Rai mieteva vittime, arrivavamo al Palatino e c’era l’invasione di gente. Quel programma mi ha fatto capire cosa significasse davvero passare dall’anonimato al successo dal giorno alla notte. Un ragazzo si tatuò il mio nome in testa, io rimasi scioccata. A 14 anni una cosa del genere rischia di farti impazzire, io sono stata fortunata perché la mia famiglia mi ha fatto da scudo in modo molto intelligente. L’ho sempre vissuta con grande sorriso sulle labbra, convinta che da lì a poco sarei tornata in Sicilia”.
Nicole Grimaudo: “Non è la Rai mieteva vittime. Ho tanti bei piccoli difetti che non cambierei”
Sul set, con Favino, di ‘Bartali l’intramontabile’: “Favino aveva fatto meno cose rispetto ad oggi ma la sua potenza e la sua professionalità arrivava tutta. Era una goduria interagire con lui, come tutti i grandi attori ascolta, interloquisce, si emoziona veramente”.
Sul rapporto con la bellezza: “Io credo di essere interessante, ma non credo di essere una di quelle bellezze clamorose. Ho tanti bei piccoli difetti che non cambierei, non penso di portare in giro questa grande bellezza. Sono interessante ma poco perfetta. Vado d’accordo col mio aspetto. Mi piace la mia faccia, mi piacciono le mie rughe ora che cresco. Spero che questo possa portare anche a dei ruoli da adulta, quale sono, visto che tra un mese farò quarant’anni”.
Sulla condizione delle donne: “Il #metoo? Movimento necessario. L’importante è partire, avere una missione da portare a termine. Che si siano mosse le acque è un gran bene. Le donne? Quello che si legge a volte è devastante. Bisogna placare la violenza, far cessare gli abusi. Spero che le donne ogni giorno trovino il coraggio di dire no, di denunciare, di volersi bene. Noi donne vogliamo tanto bene, ma ce ne vogliamo poco, certe volte”.
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