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Marco Ferri si racconta: “Addio al Calcio per un motivo. Mio padre? Ho costruito da solo il mio piccolo mondo…”

Marco Ferri si racconta dall’addio al Calcuo alla scelta di lasciare casa e non solo, di seguito l’intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Giornale’

Marco Ferri si racconta: “Addio al Calcio per un motivo. Mio padre? Ho costruito da solo il mio piccolo mondo…”. L’influencer, conduttore e figlio dell’ex calciatore dell’Inter parla della sua vita privata e professionale in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Giornale’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Da adolescente hai cercato di entrare nel mondo del calcio, forse anche influenzato da tuo papà, come mai poi hai deciso di mollare?
“Dovevo fare una scelta: o frequentare l’Università o continuare il sogno di diventare un calciatore, cercando di emulare il punto di riferimento che è mio padre. Avevo 18 anni mi sono confrontato molto con lui e la decisione di mollare il calcio è stata valutata soprattutto perché in Italia è difficile avere una carriera duratura, la carriera finisce presto. Perciò ho preferito investire su un percorso che mi desse dei risultati a lungo termine, in questo modo ho accantonato il sogno che avevo da bambino. Ma il calcio non l’ho abbandonato sia attraverso i racconti con mio padre che con le partite di calcetto con gli amici”.

Qual è il consiglio che ti ha dato tuo padre?
“Ce ne sono tanti alcuni li ho reinterpretati, per così dire. Ad esempio, lui dice sempre ‘non fare mai il passo più lungo della gamba’. Cosa che in realtà non ho fatto, anzi. Io volevo da sempre lasciare una impronta come Marco Ferri e non come ‘il figlio di’ Riccardo Ferri. Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a lasciar casa presto e a vivere lontano dai miei, trasferendomi anche in altri Paesi per fare esperienze lavorative. Il mio piccolo mondo me lo sono costruito da solo e ne sono orgoglioso. In realtà c’è un consiglio che ho seguito, ossia quello di avere sempre il profilo basso. Lui mi dice sempre che sono un grande sognatore, ma le sue dritte mi sono sempre arrivate”.

Ad esempio?
“Non ostento la mia vita privata e lo si capisce dai miei social. Preservo sia la mia famiglia che i miei amici. Il mio messaggio è quello che si possono fare le cose, ma anche a basso costo. Si può viaggiare senza spendere molto”.

Marco Ferri si racconta: “La cucina è una delle mie passioni, in Cile ho pure vinto un premio”

Com’è vivere sotto i riflettori dei social, quanto c’è del vero Marco?
“In realtà chi ha un occhio attento, capisce subito che della mia vita personale sui social metto davvero poco. Pubblico le mie passioni, il mio lavoro che tante volte coincide con le mie passioni, sono riservato e non pubblico e quello che io faccio con la mia famiglia e i miei amici e in primis perché – a parte mio padre – nessuno fa parte del mondo dello sport o dello spettacolo, non hanno piacere se dovessi riprenderli per delle stories. Voglio che si parli solo della mia professione”.

Come mai hai deciso di accettare la sfida di “Chef Save The Food”?
“Mi stimolava la tematica del programma all’insegna dello stop agli sprechi, delle scelte green e del concetto del ‘save the Planeth’. La cucina è una delle mie passioni, in Cile ho pure vinto ‘La divina Comida’, vengo da altre esperienze televisive in Spagna dove ho condotto per Tele Cinco, questa è la prima esperienza ufficiale italiana ufficialmente come conduttore”.

Sogno nel cassetto?
“Creare una famiglia, avere una compagna al mio fianco e dei figli. Al momento vedo tutto questo un po’ lontano perché manca la materia prima (ride, ndr). Professionalmente voglio sempre migliorare, anche se ho capito che la tv più ci lavori e più ti divora. Troppi conflitti di interesse e troppe persone che ti usano come una pedina…. Io invece ho una visione più imprenditoriale, non mi piace sottostare a richieste e standard di un programma tv, mi piace essere parte attiva di programmi come ‘Chef in the food’, con un ruolo che mi appartiene e mi identifica”.

La tua paura più grande è sempre quella di non innamorarti più, come hai dichiarato in una intervista?
“Ho avuto di segnali di palpitazione del cuore, momenti di felicità, ma no, non mi sono ancora innamorato”.

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