Katia Ricciarelli e il flirt con Fabio Testi, questo e non solo la soprano racconta sua vita sul palcoscenico a ‘Il Fatto quotidiano”
Katia Ricciarelli: “Flirt con Fabio Testi? Inelegante, con Sordi invece si. E su Baudo…”. “Non ero e non sono un’ attrice di cinema o televisione, posso avvicinarmi a certi personaggi se affini a me stessa”.
In compenso al suo esordio ha vinto un Nastro D’ Argento
“Grazie a Pupi Avati e neanche ci pensavo: uno non diventa attore a 50 o 60 anni, è un lavoro da intraprendere ben prima”.
E invece
“Allora ha vinto la curiosità e la capacità di coinvolgermi di Pupi, poi ci metto del mio, quindi caparbietà e curiosità”.
La definiscono precisa e pignola.
“Sul lavoro lo confermo, nella vita tutto il contrario, e a casa mica pretendo le pattine: quando parto lascio un disordine bestiale”.
Aggiungono: schietta.
“Non so se è un difetto o un pregio, forse più un difetto, però non offendo mai nessuno”.
Ad Andrea Bocelli ha sconsigliato la lirica per questioni di vista.
“E lo confermo, una cosa è il palco per un concerto e un’ altra è l’ Opera. Lui non ci sarà rimasto bene. Ancora non era famoso, non aveva debuttato a Sanremo; vennero da me e dopo averlo sentito cantare, gli espressi il mio pensiero: “Nella lirica è fondamentale vedere il direttore d’ orchestra e mantenere un contatto visivo pure con i colleghi”.
Diretta.
“Ma è basilare! Altrimenti è come voler guidare una Ferrari”.
Tipo “Profumo di donna”.
“Esatto! Ciò non toglie nulla alle grandissime capacità di Andrea, che poi ha espresso”.
Daniele De Rossi si è cammuffato per vedere il derby in Curva Sud. Lei per cosa si travestirebbe?
“Una rapina in banca”.
Eh?
“(Ride a lungo) Vabbè, scherzo, ma non ho questa necessità di andare in qualche posto senza farmi riconoscere; comunque a volte vorrei tramutarmi in uccellino per ascoltare cosa dicono di me. (Il cagnolino abbaia).
Ha spesso parlato della sua Dorothy.
“Le ho dato il nome della moglie di Caruso, l’ ho salvata dalla strada, quando aveva pochi mesi. È morta dopo 18 anni, un dolore terribile; quando sono in macchina controllo sempre dal finestrino, ho paura di investire un animale”.
Vegetariana.
“Non del tutto, evito solo gli animali piccoli; una volta ho chiamato i Vigili del fuoco per salvare una rondine, e sono venuti”.
Torniamo ad Avati.
“Mi ha insegnato l’ a-b-c della recitazione, prima di far parte del cast de La seconda notte di nozze avevo solo partecipato a L’ Otello di Zeffirelli, ma con Franco bastava seguire la musica, navigavo nelle mie certezze, per dire “ti amo” ci mettevo un tempo infinito perché cantato, mentre il cinema vero è diverso (sorride), pure lento”.
Cosa?
“Per girare un minuto impieghi un tempo impossibile, devi farla e rifarla, fino all’ esaurimento”.
Noioso.
“Io sono per la spontaneità”.
Sempre.
“Certo, e grazie alla spontaneità mi è andata bene pure sul grande schermo, e poi con Pupi c’ è ironia, anche se l’ argomento è serio […[ Abituata al teatro: sul palco è necessario mantenere un tono sempre forte per arrivare fino alle ultime file, mentre Pupi mi ha spiegato che con il cinema è il contrario: se uno abbassa i toni, obbliga lo spettatore a cercare di capire”.
Un maestro.
“Quando giravamo stava tutto il tempo in ginocchio per seguire i passaggi; anche Franco (Zeffirelli) mi ha aiutata tantissimo”.
Un suo grande amico.
“Oltre: un fratello. Mi ha insegnato a gesticolare di meno, a ridurre la mimica facciale, “non servono tutte queste smorfie, non stai all’ Opera”. Ma su un palco uno deve caricare ogni aspetto per arrivare pure alle file in fondo. “Come una madre” Sì, lì in gran parte sono io. Con quel turbante nero, tutta truccata In gran parte. E ci vuole tutta la mia ironia per mostrarmi così, perché una come la Tebaldi non avrebbe mai accettato; mi sono commossa”.
Davvero?
“Diventare grandi in questo ambiente non è semplice, all’ improvviso arriva il tempo a portarti via lo scettro. Ci vuole dignità”.
Fabio Testi ha raccontato al “Grande Fratello” di una storia tra di voi.
“Se c’ è realmente stata, non ha avuto molto successo, perché di questo flirt non ricordo niente”.
Dolore.
“Mi hanno chiamato per riportarmi le sue parole: l’ ho trovato inelegante e non è la prima volta”.
Con Testi?
“No in generale, oramai ne sento di tutti i colori, forse perché sono sola”.
E con Sordi?
“Alt, qui è vero, ma ero giovanissima, lui già un divo, e persona molto divertente. Quando lo seppero le sorelle, arrivò la loro benedizione: “Lei va bene, ha un lavoro””.
Allora era tirchio.
“No, mi ha offerto la cena.”
Ha un’ ossessione?
“Neanche una, ma ho la passione per la musica, che è ben diverso, e alla musica sono riconoscente perché grazie a lei mi sono permessa tutto ciò che sognavo da ragazza (cambia discorso)”.
E questa storia del Coronavirus?
“Bel guaio Io insegno a tantissimi cinesi e coreani, metterò la mascherina”.
La Incontrada è stata bersagliata per il peso
“Sul set ne abbiamo parlato, e mi ha detto di essere felice così, purtroppo rompono con i social, ed è per questo che non ci sono, non intendo prestarmi a certe scenette, e non voglio sentire neanche certe frasi rivolte a me”.
Teme?
“Ho i miei chiletti in più, e sono quasi sempre stata così: mi piacciono e sono normali per la mia professione”.
[…[ Hanno raccomandato di non nominarle Baudo.
“Davvero?”.
Sì.
“E perché? Oramai ci parliamo, ci siamo rivisti, non ha senso restare con il muso, troppa inutile fatica. Come dicevo prima, conta la serenità”.
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