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Politica

Bossi contro Salvini: “Lega al Sud con voto clienterale. Altro che prima gli italiani, l’obiettivo è uno”

Umberto Bossi contro Salvini in un attacco diretto al leader del suo stesso partito, a proposito di nazionalismo e autonomia

Bossi contro Salvini: “Lega al Sud con voto clienterale. Altro che prima gli italiani, l’obiettivo è uno”. Prima sconfitta e subito un attacco eccellente diretto al leader leghista. A parlare è il senatùr che, rispondendo alle domande di Gad Lerner per le pagine de ‘La Repubblica’, non lesina il suo disappunto per il cambio di passo della Lega. Nel mirino di Bossi, la deriva nazionalista del partito cui Salvini ha cambiato nome, orizzonti ideali e in definitiva anima.

“Il popolo emiliano vuole raggiungere il traguardo dell’autonomia, sul modello di Zaia e Fontana” e quell’obiettivo “era la prima cosa da offrirgli, altro che prima gli italiani. Per quello basta e avanza la destra nazionalista. Se trasferisci la Lega al Sud, poi diventa più difficile chiedere il voto alla Lombardia, al Veneto e all’Emilia”, dice a Repubblica.

Il fondatore della Lega fissa il cammino: continuare a “batterci per l’autonomia”, e per riuscire a raggiungerla, prosegue, “l’esperienza insegna che serve mantenere anche buoni rapporti con la sinistra, più sensibile della destra a questo tema” perché “in Europa è la sinistra che ha concesso spazi all’autonomia”.

E ancora: “Se è avvenuto in Catalogna, perché non può accadere anche in Lombardia? E poi nell’Italia meridionale l’elettorato si divide per clientele, come facciamo a credere che la Lega nazionalista diventi primo partito del Sud?”.

Per Bossi c’è un rischio, ovvero la progressiva disaffezione del popolo del nord. “Ho aderito al gruppo Lega per Salvini premier per forza di cose. Ma una tessera nazionalista mica fa per me. Ci sono tanti militanti che non approverebbero. Molti sono già andati via, attirati dal movimento Grande Nord di Roberto Bernardelli. Sbagliano prospettiva. Soffrono perché la Lega ha tolto la parola al Nord. Ma non è finito il mondo. Un recupero è possibile. Evidentemente anche cambiando leadership. Ma io ho fiducia che, essendo mutata la situazione, anche le persone possano correggersi e cambiare”.

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