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Carlo di Borbone: “Legge Salica? L’ho abolita anni fa. I Savoia mi hanno chiamato”

Carlo di Borbone la legge Salica l’ha abolita anni fa. S.A.R commenta la decisione dei Savoia ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’

Carlo di Borbone: “Legge Salica? L’ho abolita anni fa. I Savoia mi hanno chiamato”. L’erede del Regno delle due Sicilie commenta la decisione di Emanuele Filiberto di estendere l’ereditarietà anche alle discendenti donne, scelta che ha trovato il disappunto dei Senatori monarchici savoiardi.

Non è quindi dello stesso parere S.A.R. Carlo di Borbone delle Due Sicilie, capo della real casa che guidò il regno di Napoli. Ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’, dice: «Legge Salica? Anch’io come casa Savoia l’ho abolita perché per il diritto internazionale ed europeo tenere fuori dalla successione al trono le donne è una discriminazione… impugnabile. Anzi, proprio Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia mi hanno chiesto un parere mesi fa su questa questione, sui tempi e le modalità: io l’ho fatto il 12 maggio del 2016 in occasione della cresima di mia figlia Maria Carolina, ho aspettato che lei ne avesse la consapevolezza e l’ho fatto con un documento, l’Atto di Roma, che cita il Trattato di Lisbona del 2007, la Convenzione di New York delle Nazioni Unite nel 1979 e il trattato dell’Unione Europea modificato nel 2009».

Legge Salica abolita dai Borbone, il precedente

Così, come indica l’Atto di Roma, Carlo di Borbone modificò «le regole di successione sinora in vigore nella Real casa di Borbone delle Due Sicilie, allo scopo di renderle compatibili con l’ordinamento internazionale ed europeo vigente che proscrive qualsivoglia forma di discriminazione tra uomo e donna, non solo nel godimento dei diritti e delle libertà, ma anche nell’esercizio di qualsiasi funzione pubblica. D’ora in poi sarà applicata alla sua diretta discendenza la regola della primogenitura assoluta».

E non ha mai pensato che potesse suonare anacronistico modificare la legge di successione a un trono che non c’è? «Non solo non c’è ma per farlo tornare bisognerebbe dividere nuovamente il Paese in due — fa notare il principe che è zio di Felipe di Spagna, nel suo albero genealogico ci sono anche i re di Francia e mezzo Gotha europeo —. Lo so che sembra incredibile nel 2020 parlare di Ordini dinastici, di fondazioni legate alla storia del casato, ma si tratta di storia, storia che mia figlia ora deve proseguire. E lei, che come tanti ragazzi giovani ha un’attrazione per l’arte, le professioni creative, si è resa conto dell’importanza storica del suo ruolo per il futuro».

L’erede del casato dei Borbone delle Due Sicilie studia a Parigi, privatamente, per conseguire un Baccalaureat internazionale. E come ha detto al Corriere la mamma Camilla (che ha sposato nel 1998 Carlo, il fidanzamento fu annunciato a Palazzo Reale), Maria Carolina e la sorella Maria Chiara «frequentano corsi di napoletano quando siamo a Napoli, perché torniamo spesso a Napoli dove è comunque rimasta una certa simpatia verso il casato: la città sotto i Borbone prima del 1860 era la terza grande capitale d’Europa, dopo Londra e Parigi».

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