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Giovanni Galli: “Mio figlio a 17 anni ha giocato 7 minuti in serie A, poi ci chiamarono dall’ospedale..”

Giovanni Galli ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me racconta del figlio Niccolò morto a 17 anni nel 2001

Giovanni Galli, l’ex portiere di Milan e Napoli è stato ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me dove ha parlato della sua carriera e del figlio Niccolò morto a 17 anni. “A 14 anni sono andato via di casa per iniziare la mia carriera. Devo ringraziare i miei genitori che hanno fatto di tutto per assecondare il mio sogno di diventare un calciatore”.

Galli ha raccontato a proposito della sua infanzia. “Sono cresciuto a Pisa, nelle case popolari. Dopo la scuola ci incontravamo con gli amichetti per giocare a pallone. Poi la sera si tornava a casa e si facevano i compiti. Perché sono diventato portiere? Io gli ultimi 5 minuti delle partitelle tra amici andavo in porta per difendere il risultato…. Poi arrivò la Fiorentina che mi scelse perché ero bravo a dirigere la difesa e perché ero bravo a far ripartire l’azione, non perché ero bravo a parare… Oggi già a 8 anni i bambini hanno il preparatore dei portieri, io l’ho avuto già a carriera iniziata, prima non c’era. Quello che sono lo sono perché ho imparato tante cose nel mondo del calcio. E’ una scuola di vita”.

L’ex portiere ha parlato del figlio Niccolò, morto nel 2001 a 17 anni: “Era magrissimo, bruttino. Dissi a mia moglie dopo il parto: “Lo potevi fa più bellino”. Lui aveva la passione per il calcio, mi ha sempre seguito quando mi allenavo. Ma amava anche lo studio. Volevano fargli fare il portiere ma non era bravo. Poi in difesa trovò il suo ruolo. A 16 anni decise di andare a Londra per provare a sfondare là. Voleva vedere se le attenzioni verso di lui erano solo per il nome che portava o perché era veramente bravo. Tornato in Italia, a Bologna, ha esordito in serie A. Era la partita d’esordio del campionato contro la Roma all’Olimpico. Giocò contro il suo idolo Batistuta. Furono gli unici sette minuti della sua carriera in A. Il 9 febbraio del 2001 ci chiamarono per dirci che Niccolò aveva avuto un incidente. Quando arrivammo in ospedale capimmo che non c’era più vedendo tutti i suoi compagni piangere”.

Galli che ha giocato anche nel Napoli, ha ricordato il grande Maradona. “Quando sento parlare male di lui mi fa male anche a me. L’ho conosciuto per pochi mesi, a Napoli, ma era di una umiltà incredibile. Ha commesso tanti errori nella sua vita però non possiamo giudicarlo”.

 

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