Gigi Marzullo parla del suo libro Non ho capito la domanda, 365 dubbi e rovelli per tutto l’anno
Gigi Marzullo è stato ospite del programma di Rai Radio2 I Lunatici ed ha racconttao di sè, parlando anche del suo libro Non ho capito la domanda, 365 dubbi e rovelli per tutto l’anno . “Iniziai ad aprire una luce televisiva nella notte di Rai1, il programma si chiamava ‘Dopo mezzanotte’. Poi è arrivata ‘Mezzanotte e dintorni’, mentre nel 1994 è arrivata ‘Sottovoce’, che festeggia quest’anno i suoi primi 25 anni”.
Il conduttore racconta di sè da bambino. “Ero un po’ pacioccone, tranquillo, studioso. Un po’ per benino. Poi ho cercato un po’ di cambiare le regole che giustamente mi avevano dato i miei genitori. Ho iniziato a farmi crescere i capelli, la barba, a prendere visione del mondo, a indirizzare le cose che per me non andavano bene. Ho iniziato l’università a Pisa, ho cambiato il mio modo di essere”.
Marzullo ha avuto un inizio di carriera ben diverso dalla televisione. “Sono laureato in medicina e chirurgia, sono abilitato alla professione, ma se ho mal di testa chiedo consiglio ad un medico. I miei genitori mi hanno sempre lasciato libero, ma volevano prendessi una laurea. A diciannove anni volevo fare l’attore, mi piaceva il mondo dello spettacolo, poi ho iniziato a lavorare con alcune radio, poi al Mattino di Napoli, dopo è arrivata la Rai. Non recito, non cerco di fare il furbo, non mento né con gli altri né con me stesso. Ognuno nella vita deve fare quello che sente, senza pensare al traguardo da tagliare. Poi se arriva, bene. Nella mia carriera non c’è stata malizia, non c’è stata furbizia. Sono diventato Marzullo a mia insaputa”.
I programmi notturni di Marzullo sono un vero e proprio cult, hanno ospitato personaggi famosi e stravaganti che si sono aperti a lui senza remore. “Uno dei primi incontri in un albergo di Roma l’ho fatto con Glenn Ford, un divo mondiale. Poi Sofia Loren, Woody Allen. Lui mi ha mandato un paio di suoi occhiali con una dedica. Ma non la montatura, proprio gli occhiali, con le lenti! Io da semplice ragazzo di provincia mi sono trovato davanti persone che per me erano dei veri miti. Ricordo anche Gassman, Sordi, Tognazzi. Ricordo Ugo Tognazzi in un camerino a Roma che parlando della morte urlava ‘Io non voglio morire’”.
E’ uscito da poco il suo libro, edito da Rai Libri, ‘Non ho capito la domanda, 365 dubbi e rovelli per tutto l’anno’. “Nella mia vita è arrivato Fazio. Prima con ‘Quelli che il Calcio’, po con ‘Che tempo che fa’. Ha tirato fuori la parte auto-ironica che dovrebbe essere in ognuno di noi. In me c’è. Queste sono domande esistenziali Sono domande che sembrano banali, semplici, ma in realtà sono un po’ esistenziali, che prevedono anche delle risposte molto profonde. Sono arrivate tante domande e questo libro è il risultato di un percorso che ormai dura da quattro anni, ‘Che Tempo che Fa’ e che ‘Tempo che farà’, questo libro è anche un po’ figlio di quel programma.
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