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Televisione

Enrico Bertolino: “Quando morì Alberto Sordi, vidi tutta Roma in fila a notte fonda per salutarlo”

Enrico Bertolino ospite a Vieni da Me ricorda la morte di Alberto Sordi

Enrico Bertolino è stato tra gli ospiti di Caterina Balivo a Vieni da Me dove si è raccontato tra lavoro e vita privata. “Dopo la gavetta feci un provino per Zelig. Mi hanno detto: bravo, ma tieniti il tuo lavoro in banca perché la televisione non dà futuro e non hai la faccia da comico. Io quel provino lo feci davanti al pubblico e uscendo, mi passa accanto un signore con un maglione bianco e dice agli altri di tenermi. Era Enzo Iacchetti e a lui devo davvero tanto“.

Bertolino racconta di aver iniziato proprio lavorando in banca. “Finito di fare il militare, in aeronautica, dovevo lavorare nell’azienda di mio padre. Era un lavoro massacrante e decisi che non volevo farlo ed ho portato il curriculum in sette banche. Alla fine una mi ha chiamato. Ho lavorato undici anni in banca, uno in intero in Inghilterra”. Gli inizi nel mondo del cabaret però non sono stati facili. “Venivo anche pagato con assegni post datati. Pagavano prima i camerieri e poi noi artisti. Nel nostro ambiente a volte ti devi trovare nel posto giusto al momento giusto”.

Tra i tanti incontri della sua carriera, il comico ricorda quello con Alberto Sordi. “Dovevo fare il mio spettacolo dopo un intervento di Gerard Depardieu. Lui disse alcune cose non belle sull’Italia e quando andò via tutta la sala lo seguì, compresi i giornalisti per intervistarlo. Rimasi praticamente da solo, ma in sala c’era Alberto Sordi. Alla fine del mio spettacolo, la sua assistente mi mandò a chiamare ed il maestro mi disse. “Hai mai fatto il cinema? Mi piace molto la tua faccia anche se non ho capito niente di quello che hai detto”.

Un altro momento intenso  è stato il ricordo della morte di Alberto Sordi. “Il mio autista mi portò in Campidoglio all’una di notte. Pensavo fosse un orario assurdo e che non ci fosse nessuno. Invece c’erano centinaia di persone in fila. Tante signore di una certa età che non riuscivano ad attendere, lasciavano a noi i mazzi di fiori da portare alla camera ardente. In questo Roma è stata grandissima”.

Bertolino ha raccontato poi di esser diventato papà tardi. “Edna sta con me da 20 anni e sono diventato papà tardi. Non ho visto nascere mia figlia perché stavo facendo girando un film. Sofia è arrivata tardi, ma mi ha dato una bella spinta”.

 

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