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Spettacolo

Serena Autieri si racconta: “Mai usato il corpo come arma. Quella volta che mi tremavano le gambe”

Serena Autieri si racconta nel corso del suo intervento ai microfoni del format “I Lunatici”, in onda ogni notte sulle frequenze RAI Radio2

Serena Autieri si racconta: “Mai usato il corpo come arma. Quella volta che mi tremavano le gambe”. L’ attrice napoletana parla a tutto tondo nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino e in onda su RAI Radio2.

IL RAPPORTO CON LA NOTTE – “Ci sono diverse fasi nell’ arco dell’ anno in cui accolgo la notte con grande entusiasmo. Quando sono settata sulla tournée teatrale vivo di notte. In quei periodi la notte mi aiuta ad entrare in contatto con quelle cose che durante il giorno non riesco a fare. Poi ci sono altre fasi in cui mi sveglio possibile, giro, sono sui set, mi sveglio all’ alba e porto la bambina a scuola e quindi non vedo l’ ora di andare a dormire”.

LA CARRIERA – “Amo quello che faccio, mi reputo molto fortunata, è una fortuna amare quello che si fai. Poi ovviamente la fortuna deve essere sorretta dallo studio, dalla curiosità, dalla voglia di non accontentarsi. Bisogna pretendere sempre di più da se stessi. Io ho iniziato abbastanza presto, i miei genitori mi portavano spesso a teatro. La musica ha fatto parte da subito della mia vita.

IL DISCO – “Amavo la musica, ho scoperto presto la passione per il canto, ho iniziato presto a cantare nei locali a Napoli. Ho esordito così, con un disco fatto da giovanissima, prodotto a Napoli. Molto sofisticato, curato, con dei testi ben scritti e arrangiamenti molto internazionali. Un disco di nicchia, che per ora è il solo che ho fatto. Sono anni che metto insieme musica, testi, poi sono presa da tante cose e non do mai spazio alla musica. Ma un giorno mi piacerebbe fare un altro disco, ogni tanto vado in studio di registrazione, sento proprio la necessità di tornare alla musica. Rivedermi a Sanremo nei panni di una concorrente? Chissà…”.

ELSA IN FROZEN – “Tra poco uscirà Frozen 2. Fare doppiaggio su una cosa dove non vedono la tua faccia è diversa. E quando riconoscono la tua voce è una grande soddisfazione. Una cosa pazzesca, che non avrei mai immaginato. Fare doppiaggio mi ha allungato la vita artistica parlando cinicamente. Elsa ha preso il posto di tante altre principesse storiche della Disney. E’ stato un grande successo, ora siamo pronti per accogliere il secondo capitolo. La storia è incredibile e le canzoni sono bellissime”.

IL RAPPORTO CON LA BELLEZZA – “Non ho mai vissuto la piacevolezza dell’ aspetto fisico come un’ arma da utilizzare. Anzi. Quando ero piccola, quando ho iniziato a scoprire il mio lato femminile, mi dava quasi fastidio che gli uomini in qualche modo mi guardassero per altri motivi. Ci ho messo un po’ di tempo per capirlo e accettarlo. E’ stato quasi un fastidio. Non è l’ aspetto che mi interessa che la gente veda di me. Forse ho faticato un po’ di più a far capire certe cose. Ma alla fine ci ho fatto pace. Credetemi che non mi ha aiutato come uno può immaginare. Comunque ringrazio madre Natura, per carità”.

IL RETROSCENA – “Al Festival di Sanremo, nel 2003 mi tremavano le gambe. Ero molto giovane, un po’ incosciente. Il Festival è una macchina grossa, impegnativa, ne senti il peso. Incontrai tante persone, ci fu un bello scambio. Ci si supportava l’ uno con l’ altro. E’ bello entrare in sintonia con le persone dal punto di vista umano. Porto nel cuore gli incontri. L’ aver avuto un gran maestro come Baudo e una compagna come Claudia Gerini, che stimo moltissimo”.

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