Dario Ballantini si racconta dagli inizi di carriera agli impegni di oggi in una intervista rilasciata ai microfoni di ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’
Dario Ballantini si racconta: “Quando fui scartato da Pippo Baudo, per fortuna…”. L’inviato di ‘Striscia la notizia’ parla ai microfoni di Roberta Beta per ‘OFF’, l’inserto de ‘Il Giornale’.
Da Balla a Dalla: storia di una imitazione che nasce da una passione giovanile, è cosi?
“E’ una storia che nasce dal mio incontro come fan di Lucio Dalla fin dalle scuole medie, non solo delle sue canzoni ma proprio della sua figura che più volte ho ritratto sui miei diari di ragazzo. Lucio l’ho incontrato personalmente la prima volta quando ero solo un trasformista ignoto e la seconda molti anni dopo quando girando nei panni di Valentino ebbi occasione di farmi conoscere meglio. Quando finalmente diventammo amici il mio idolo poté apprezzare e addirittura sostenere anche la mia arte pittorica fino all’apoteosi finale dove mi regalò la sua presenza alla mostra più importante della mia vita cioè quella che alla Triennale di Milano celebrava le mie nozze d’argento con la tv e la pittura”.
Come ha preparato questo spettacolo su Dalla?
“Più che preparato lo spettacolo nasce dal fatto che io per anni sono stato un suo imitatore. Essendo una delle mie trasformazioni più sentite, non mi devo preparare perché Lucio è già dentro di me. Si tratta ogni volta di un atto d’amore e di passione che io ho verso la sua produzione musicale”.
Come mai ha scelto l’imitazione come primo approccio al teatro visto che l’anno scorso ha portato in scena anche Petrolini?
“Nel caso di Dalla oltre che essere un atto d’amore si tratta di un atto di divulgazione della sua musica. Molti non sanno forse che la sua prima produzione era solamente musicale e Lucio doveva fare un grande sforzo nel trasformare i testi di Roversi che non erano propriamente adatti a delle canzoni. Poiché si tratta di canzoni geniali che si ascoltano meno spesso dei suoi ultimi e clamorosi successi, ho pensato di riproporle. Nel caso di Petrolini vorrei renderne viva la memoria sua e della sua comicità, una comicità artigianale forse ma creata da egli stesso, attraverso la quale l’artista negli Anni 20 aveva già sondato tutti i generi che oggi possiamo ritrovare al cinema e a teatro. Io, Dalla e Petrolini , soprattutto, abbiamo in comune il fatto di essere degli autodidatti”.
Un ricordo OFF di Dario Ballantini.
“Prima di conoscere Antonio Ricci ero stato scelto da Pippo Baudo per la trasmissione RAI, Gran Premio, che selezionava nuovi talenti. Purtroppo non passai e tornai a casa sconsolato senza avere questa opportunità. Mi rivolsi quindi alla rete concorrente che proponeva una programma analogo dal titolo Gran Prix, dove tra i giurati spiccava proprio Ricci il quale, per fortuna, mi scelse. Come andò a finire si sa perciò il momento OFF si è rivelato un momento IN”.
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