Sabrina Salerno si racconta nel corso della puntata di ‘Io e te di notte” andata in onda ieri sabato 19 ottobre. La cantante a cuore aperto da Diaco
Sabrina Salerno si racconta nel corso della puntata di ‘Io e te di notte” andata in onda ieri sabato 19 ottobre. Intervistata dal conduttore Pierluigi Diaco, la cantante parla a cuore aperto della sua infanzia e non solo.
Hai conosciuto il successo molto presto (…) ancora oggi in alcune parti del mondo sei richiestissima…
“Sì sì! lavoro moltissimo. Adesso, a novembre e dicembre sono in Francia per tutti e due i mesi, torno il 21 di dicembre, ahimè! Io ho iniziato giovanissima, il successo è stato anche inaspettato sinceramente… quindi è stato come salire su un treno… io dico sempre “sono salita su un treno, mi è andata bene” ed è stato tutto così veloce che era anche difficile da elaborare. Considera poi che io ero da sola, ero una ragazzina sola. Avevo vicino un manager che in realtà non era un manager… Sai, nel momento di massimo successo, inizi a dare tutto per scontato da una parte, e dall’altra, invece, cerchi di fidarti, non fidarti… io sono una diffidente, veramente molto diffidente, e sapevo che questa persona non andava bene per me, però quello avevo! Ci sono state vicino a me persone molto negative, ma mi sono sempre assunta la responsabilità di questo e sono comunque andata sempre avanti per la mia strada senza farmi condizionare, anche se poi le ho pagate care!”.
Questa è una seduta che assomiglia a quello che avresti voluto fare da ragazza (…) so che tu avresti voluto fare psicologia…
“Sì sì! Infatti, ho una sorella che fa la psicologa… a 12 anni leggevo Freud, ovviamente non ci capivo niente, ma mi davo delle risposte. Ero alla ricerca di risposte. Siccome ho avuto una vita un po’ particolare e vivevo delle situazioni particolari, ero sempre alla ricerca, ma lo sono ancora oggi, sono sempre molto alla ricerca del perché, analizzo, scandaglio… anche perché credo che la cosa più difficile per un essere umano è veramente conoscersi bene, è in assoluto la cosa più complicata perché noi mentiamo, mentiamo alla nostra mente e molto spesso questa può essere una delle nostre più grandi nemiche perché ci manipola. Io per anni ho cercato di lottare contro me stessa. Per esempio, io ero una timida cronica. Adesso lo sono in determinate situazioni, ma normalmente no, non posso più dire di essere molto timida, ma in alcune situazioni sì lo posso diventare, dipende”.
Sabrina Salerno spiega come è venuta a capo del problema.
“Ho cercato nonostante tutto di rompere questo muro della mente, di andare contro la paura, di andare contro la mia timidezza perché comunque si doveva andare avanti. Quando si hanno quei dolori che ti vengono nella vita, non mi sono mai fatta sopraffare, perché se mi facevo prendere dal dolore era finita per me, quindi dovevo sempre andare avanti e reagire. Io sono una che reagisce sempre in maniera anche violenta, aggressiva. Mio marito ogni volta mi dice: “ma sei incazzata? Io ti sto facendo una domanda, parlo normalmente e tu sei incazzata””.
Molti padri si sottraggono dalla responsabilità genitoriale e se ne vanno. tuo papà se ne è andato subito…
“Brevemente perché non è più un argomento del quale io voglio parlare perché è mancato qualche mese fa. Ti posso dire soltanto in tutta sincerità che io mio padre l’ho visto tipo 10 volte in tutta la mia vita, 12 forse a farla grossa. Sono stata riconosciuta a un certo punto della mia vita. Ci sono molti uomini che non hanno questo senso della responsabilità nei confronti dei figli ed è molto difficile da accettare questo per un qualsiasi essere umano. È doloroso!”.
E ancora.
“Io ho ottenuto quello che volevo, ma era più per una cosa personale il riconoscimento, perché l’amore, quello non… lui me lo disse: “Guarda che il fatto di riconoscerti significa che io non ti darò mai nessuna forma di affetto!” io ho fatto una risata perché avevo già 45 anni, “dico, vabbè, ciao! Dico ma ti pare che sono così idiota che mi aspetto a 45 anni che uno possa volermi bene quando comunque ha sempre rifiutato tutto ciò”.
Però tu all’inizio lo sei andata a cercare…
“Certo, io a 12 anni sono andata a cercarlo perché ero curiosissima, volevo sapere chi era questo uomo che mi aveva messo al mondo. Comunque la curiosità c’è! È come quelli che vengono adottati, hanno dei genitori magnifici, meravigliosi affianco però a un certo punto prende loro la curiosità di conoscere la madre biologica o il padre biologico, quindi figurati io! Molto spesso alcuni rimangono delusi e altri no. Io credo sempre ci sia un risvolto positivo in tutto, ci sia sempre un perché o un motivo a qualsiasi cosa. Sono le cose negative che ci rafforzano, che ci fanno crescere, che ci danno un pensiero più profondo nei confronti della vita!”.
Ti sei andata a cercare dei padri, dei punti di riferimento maschili?
“All’inizio sì, però sono stata molto sveglia e scaltra perché già a 23 anni ho detto: “basta!” Ho interrotto il meccanismo e, infatti, non a caso, a 24 mi sono messa con mio marito col quale ho 6 anni di differenza, quindi insomma ci sta! Ma a 23 anni io ho detto: “io cerco un papà e basta, non ha senso!”. Erano tutti uomini più grandi di me. Certo, cercavo disperatamente un punto di riferimento. Poi sai, quando sei giovane e prorompente di padri che sono disponibili ne trovi ovunque, no?” (ride ndr).
Che effetto ti fa ancora oggi essere destinataria di questo tipo di attenzioni che a volte rasentano perfino la volgarità?
“Ma sai, io credo che il mondo è fatto di persone intelligenti e non”.
Col senno del poi cosa ti senti di dire alla bambina che sei stata?
“Credo di essere stata una bambina fortissima. Forte, con delle grandissime fragilità, ma grandi fragilità, grandi paure, ma che è riuscita a superarle tutte. Provo una grande ammirazione, se mi stacco provo una grande ammirazione per quella bambina”.
Tu sei andata incontro a quella che alcuni di noi hanno vissuto come patologia, cioè la depressione.
“Guarda, no! Parlare di depressione forse è assolutamente sbagliato perché proprio di recente parlando con uno psichiatra mi ha detto: “Guardi signora, Lei è tutto tranne che depressa e sono sicuro che Lei non è mai stata depressa!”. Nel senso che, io sono una tendente alla malinconia e alla tristezza, ma sono una che alla fine è entusiasta della vita –questa è la mia grande fortuna! Mi basta pochissimo per entusiasmarmi! Un film, un libro e vado fuori di testa! A me piace troppo questa vita. Sono fortunatissima perché ho un sacco di donne amiche, un sacco… adesso non esageriamo, però…”.
Tu sei riuscita a non essere odiata dalle donne!
“Ma perché è sempre un discorso di intelligenza. Guarda, il mondo si distingue in intelligenti e non intelligenti. Alcune hanno fatto veramente la mia fortuna, molto più degli uomini. Nel senso che mi hanno protetta, mi hanno fatto comprendere. E poi sai, io con le donne ho un atteggiamento diverso. Nel senso che, mentre con gli uomini sono più incazzata, per la storia di mio padre… sono una che tenderebbe a comandarli. Vorrei comandarli tutti gli uomini. Con le donne non ho questa cosa, assolutamente, anzi! Io ormai di artefatto non ho più niente! Se prima dovevo nascondere la mia timidezza, adesso non nascondo più niente. Sono una donna abbastanza serena”.
Si vede anche dalla postura che hai un distacco nei confronti del mezzo televisivo. come se non ti interessasse più.
“Mi interessa, però… prima mi terrorizzava. Io a 16 anni mi sono trovata a lavorare con Johnny Dorelli, Nino Manfredi e non sapevo fare un fico secco. Avevo Brian e Garrison che mi facevano fare le coreografie. Augusto Martelli che dovevo cantare a tutti i costi in sala d’incisione così. Gino Landi come regista. Erano il top dei top. Io ero contenta, ma alla fine quando si illuminava quella cosa lì, il mio cervello andava in tilt. Per me tutto è stato molto casuale. Io mica lo volevo fare questo mestiere. Io sono qui per caso. Mi è capitata questa occasione, ho fatto questo provino, mi hanno scelto subito, ho detto: “ci provo!”. Ti giuro non ci pensavo proprio. I miei progetti erano tutt’altro”.
Sei sempre stata anticonvenzionale.
“Ricordo che una volta ero a cena con Pippo Baudo, e Pippo mi dice: “Ma tu non puoi dire queste cose. Stai dicendo cose impopolari. Tu sei matta!”. Io ho detto: “Guarda Pippo, non me ne frega niente. Io sono come sono”. Voglio rispettare il mio pensiero e la mia parola anche se mi metto contro il modo. Non sono una diplomatica, non sono una public relations, io sono forse un po’ stronza perché dico veramente quello che penso, nel bene e nel male. E questo sai benissimo che nel nostro ambiente non porta sempre molta fortuna. Io ho detto delle cose terribili a delle persone che si sono talmente offese che se la sono legata al dito”.
Sei una donna sensuale nel senso più alto del termine
“È una cosa che mi dicono anche le donne… me l’ha detto anche una mia collega e sono diventata tutta rossa! Ho coscienza del mio aspetto fisico, ma questa sensualità io non la percepisco. Non comprendo”.
Ma dalle donne sei mai stata attratta?
“Mai! Molto spesso dico: “Peccato!”. E mi dispiace molto perché non avendo una grandissima stima nei confronti degli uomini – eccezione fatta per mio marito che stimo moltissimo, poi ho anche un figlio maschio, e ho avuto la fortuna di conoscere uomini di un certo tipo – sono molto più delusa dal genere maschile. Ogni tanto mi è capitato di dire era meglio se fossi stata lesbica così almeno certi problemi non ce li avrei avuti. Piano piano mollerò questa cosa. Devo lavorare su questo mio aspetto aggressivo”.
Ti piace o no l’aggressività che abita in te?
“È stata la mia salvezza. Non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno e non mi sono mai fatta comprare da nessuno, e questo molte persone lo sanno”.
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