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Cronaca

Arrestato Felice Maniero. Faccia d’angelo in manette a Brescia: le accuse

Arrestato Felice Maniero. L’ex boss della Mala del Brenta soprannominato Faccia d’angelo è finito in manette a Brescia. Queste le accuse

Arrestato Felice Maniero. L’ ex boss della Mala del Brenta è stato arrestato a Brescia con l’ accusa di maltrattamenti sulla compagna. A darne notizia è il Giornale di Brescia. Soprannominato “Faccia d’angelo”, l’ ex boss da tempo vive nella città lombarda con una nuova identità.

Le forze dell’ ordine hanno fatto scattare le manette per Felice Maniero ieri dopo la denuncia della donna. Le accuse per l’ ex boss rientrano nelle nuove regole del Codice rosso. Faccia d’angelo si trova ora in carcere a Bergamo.

Felice Maniero (mè nato a Campolongo Maggiore il 2 settembre 1954). Ha commesso rapine, assalti a portavalori, colpi in banche e in uffici postali, ed è stato accusato di omicidi, traffico di armi, droga e associazione mafiosa. La sua carriera criminale cominciò dall’ adolescenza quando aiutava uno zio nei furti di bestiame. Successivamente diede vita ad una banda criminale, dedita alle rapine, soprattutto nel campo dell’ oreficeria.

Il salto qualche anno più tardi, quando Maniero entrò in contatto con le mafie meridionali, delle quali diventò interlocutore e rivale, garantendo armi e droga alla piccola criminalità di Venezia e di Mestre. Che nel caso della cosiddetta “Mala del Brenta”, nome affibbiato dalla stampa perché i componenti erano nati a Campolongo Maggiore, un paese lungo il fiume Brenta.

Maniero è noto anche per le sue evasioni. La prima volta fu arrestato nel 1980, è successivamente evaso due volte. La prima fuga nel 1987, dal carcere di Fossombrone. Fino all’ agosto 1993 quando finì in manette mentre si trovava sul suo yacht al largo di Capri e viene detenuto nel carcere di Vicenza, dove tenta l’evasione corrompendo, con la promessa di 80 milioni ciascuno, due guardie penitenziarie che però si ravvedono ed avvertono la direzione del carcere. Nel febbraio 1995 divenne collaboratore di giustizia e con le sue dichiarazioni contribuì a smantellare la sua banda.

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